Gli indennizzi per i sanitari impegnati nella battaglia al Covid-19? Non per tutti. Lo riferisce un ausiliario dell’ospedale di Vasto, che ha contattato Zonalocale per raccontare di essersi visto accreditare in busta paga meno di quanto previsto dall’accordo Regione-sindacati.
G. (solo l’iniziale per rispettare la riservatezza di chi vuole sollevare il problema e non farne una questione personale) rivendica la sua appartenenza alla fascia B dei ristori, quella che prevede una maggiorazione dello stipendio di 20 euro al giorno. “Invece – dice – mi sono stati versati, tra l’altro con un mese di ritardo, i ristori riferiti al mese di aprile: solo 5 euro al giorno, come coloro che appartengono alla fascia C”.
L’intesa sulla premialità, firmata dall’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e otto organizzazioni sindacali di categoria, prevede infatti tre fasce distinte: della A fanno parte i sanitari che assistono giornalmente i pazienti Covid, mentre la B comprende coloro che svolgono occasionalmente assistenza ai malati di coronavirus; infine la fascia C, in cui sono inseriti tutti i lavoratori che non rientrano nelle prime due. Agli addetti di fascia A spettano 40 euro giornalieri, per quelli della B ne sono previsti 20, mentre ai loro colleghi della C toccano 5 euro al giorno. “Da ausiliario – afferma F. – sono a disposizione di tutti i reparti. Eppure mi hanno pagato come se fossi in fascia C. So di non essere l’unico all’ospedale di Vasto ad avere questo problema”.