Un progetto di trasformazione che coinvolgerà tutta la galassia Nsg per far fronte alle difficoltà derivanti dalla pandemia e a un mercato dell’auto che, secondo le stime del gruppo nipponico, non tornerà ai livelli pre-Covid prima del 2024-2025. È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto ieri tra sindacati di Pilkington, Bravo e Primo e rappresentanti aziendali.
La dirigenza ha comunicato alle delegazioni l’intenzione della casa madre di apportare cambiamenti per raggiungere una maggiore competitività e soprattutto per “sopravvivere a questa fase economica anche con azioni che possano ristabilire gli adeguati livelli di redditività”. Per ora non emergono ulteriori dettagli su cosa implica tale trasformazione. Durante i mesi del lockdown, la Nsg ha annunciato una revisione (ristrutturazione) dello scacchiere globale delle proprie sedi e ha spento due forni float in Giappone e Malesia sollevando timori anche da queste parti [LEGGI].
Le attività di sviluppo dei nuovi modelli sono state rallentate dalla pandemia e dalla transizione – già a rilento – in corso tra veicoli tradizionali ed ecologici. I risultati economici della prima metà del 2020 hanno evidenziato, nel primo trimestre, il peso negativo del lockdown e il conseguente calo delle vendite in Europa. Nel secondo trimestre c’è stata una parziale ripresa del mercato dell’auto con le linee produttive che, soprattutto in questi ultimi mesi, hanno lavorato con i rispettivi carichi impianti.
A tali circostanze si aggiunge un’accesa concorrenza tra fornitori anche sui modelli già in produzione. I sindacati hanno espresso forte preoccupazione per la situazione attuale, ricordando “i numerosi sacrifici che i lavoratori di San Salvo hanno fatto in questi anni e hanno espressamente chiesto all’azienda di mettere in campo tutti gli strumenti messi a disposizione dal Governo e Regione su iniziative di politiche attive del [ant_dx]lavoro, anche attraverso il Fondo Nuove Competenze, volte a rendere il sito di San Salvo sempre più competitivo e salvaguardare il lavoro e i livelli occupazionali di questo territorio”. Le organizzazioni sindacali si sono dette pronte a “porre in essere tutte le iniziative nei confronti della politica locale e nazionale per la proroga del provvedimento Decontribuzione sud“.
COVID-19 – Alla riunione ha partecipato anche il responsabile della Sicurezza e ambiente dello stabilimento che ha fatto il punto sui contagi registrati nelle fabbriche del gruppo. Da febbraio a oggi, sono stati circa 20, quasi tutti avvenuti in ambito familiare. “L’azienda – spiegano i sindacti – ha ribadito di aver attuato tutte le procedure seguendo alla lettera il protocollo sanitario, monitorando nello stesso tempo la situazione in accordo con i responsabili sanitari territoriali”.
“L’azienda ha infine comunicato che, conformemente alle norme in vigore, con le competenze di dicembre 2020 sarà riconosciuto il 30% dell’importo effettuato in donazione dell’ospedale di Vasto”.