Tre lati sono ingabbiati dall’impalcatura. Tetto nuovo e facciate in restauro per restituire all’antico splendore la chiesa di Sant’Antonio a Vasto.
Lavori necessari, divenuti urgenti dopo il crollo di una parte dello spiovente. La data del cedimento è il 24 gennaio 2019 [LEGGI], 21 giorni dopo il drastico esito del sopralluogo dei vigili del fuoco: una trave lesionata e altre due pericolanti, necessaria la chiusura. Perciò il nuovo portone [LEGGI] era rimasto sbarrato fino a maggio; il via libera alla riapertura era arrivato dopo la messa in sicurezza della campata e la riparazione provvisoria della voragine [LEGGI].
Ricostruire il tetto e riparare le facciate anteriore, est e ovest costerà 350mila euro, di cui 320mila provenienti dall’otto per mille, gli altri 30mila a carico della parrocchia, che farà appello alle donazioni.
Soldi che comunque non basteranno per fare tutto il necessario: fuori dagli interventi rimarranno la sommità del campanile e il retro dell’edificio, dove si trovano la sacrestia e le stanze di quella che, dal 1985 e per trent’anni, è stata la sede di Trsp, l’emittente radiotelevisiva fondata dal don Stellerino D’Anniballe, il parroco scomparso a 89 anni il 25 luglio 2019 [LEGGI]. L’appalto è affidato all’impresa Mammarella di Vacri, che nel settembre 2021 dovrà restituire l’opera ultimata.
La chiesa risale al XIII secolo. Tradizione vuole che sia stata edificata dopo il passaggio di San Francesco, in pellegrinaggio verso il Santuario dell’Arcangelo Michele sul Gargano. Fu dedicata al Santo di Assisi fino all’Ottocento, quando acquisì la denominazione giunta fino ai giorni nostri. Dopo la frana del 1956, che distrusse la chiesa di Sant’Antonio, diventò sede della parrocchia di San Pietro in Sant’Antonio, ora affidata al parroco della cattedrale di San Giuseppe, don Gianfranco Travaglini. Il prossimo anno tornerà alla bellezza originaria.