“Pericoloso da un punto di vista ambientale, urbanistico e paesaggistico”. Così il Forum ecologista di Vasto definisce il regolamento di gestione della Via verde della Costa dei trabocchi. Il documento della provincia di Chieti è ancora una bozza, ma già riceve una stroncatura da parte di Arci, Italia nostra del Vastese, Cai, Gruppo fratino Vasto, Club per l’Unesco di Vasto.
“Si tratta di un regolamento che, se venisse approvato così com’è, trasformerebbe completamente il territorio costiero per andare quasi ad esclusivo vantaggio di pochi privati e di operatori economici, sottraendo alla collettività uno dei tratti costieri più belli ed ecologicamente rilevanti dell’intera fascia adriatica”, affermano in un comunicato congiunto le associazioni aderenti al Forum.
“A solo titolo esemplificativo vogliamo fare riferimento a quelle previsioni che concederebbero superfici ai privati e agli operatori economici, anche in via permanente, per la realizzazione di impianti sportivi all’aria aperta, aree di sosta, ombreggi stagionali, aree attrezzate, oppure quell’evidente regalo ai gestori dei trabocchi che darebbe loro la possibilità di realizzare aree di sosta (anche di 500 metri quadri), aree attrezzate, ombreggi stagionali, aree di svago e strutture all’aperto, anche lungo il lato mare della Via Verde, ed anche eventualmente in comodato d’uso gratuito.
Con l’eventuale approvazione del suddetto regolamento, questo meraviglioso tratto costiero verrebbe completamente trasformato, perdendo per sempre quella sua caratteristica peculiare conosciuta ormai in tutta Italia”, sostengono le cinque organizzazioni ambientaliste, secondo cui il piano darebbe il via libera a “uno scempio ambientale, ecologico, paesaggistico e urbanistico. Tutto questo è inaccettabile. A tal proposito vogliamo ricordare che la Legge regionale numero 5 del 2007 ha istituito il Sistema delle aree protette della Costa Teatina e che, pertanto, quelle aree interessate dal Regolamento di gestione della Via Verde sono attualmente sottoposte a vincolo: lo stesso art. 1 della predetta Legge stabilisce che lungo il tratto litoraneo tra Ortona e Vasto, sulle aree dismesse del tracciato delle Ferrovie dello Stato, nell’ottica di un processo di valorizzazione e riqualificazione della Costa Teatina, è preclusa ogni attività di trasformazione del suolo diversa dalla destinazione a verde”. Inoltre, è atteso dal 2008 il Piano di assetto naturalistico, senza il quale “ogni azione sulle aree interessate dal Sistema delle aree protette della Costa Teatina è – afferma il Forum – assolutamente illegittima”.