Comune di Vasto e Regione ai ferri corti sulla vecchia stazione e le aree di risulta della ferrovia. Un’altra stagione estiva è trascorsa senza la Via Verde della Costa dei Trabocchi. La pista ciclopedonale lunga 42 chilometri, da Francavilla al Mare a Vasto, è attesa ormai dal 2005, anno in cui passò l’ultimo treno sulla linea ferroviaria litoranea, arretrata per liberare la riviera della provincia di Chieti.
Il botta e risposta tra amministrazione comunale di centrosinistra e governo regionale di centrodestra inizia col sindaco Menna che sollecita “il completamento di questa infrastruttura strategica non solo per la nostra città, ma per l’intera provincia. La Via Verde è, infatti, il frutto di un’azione politica fortemente visionaria che il centrosinistra ha messo in campo nel corso degli anni”. Menna ricorda non solo il valore turistico, ma anche quello ambientale dell’opera pubblica, perché “in futuro non assisteremo agli scempi cementizi operati nei decenni scorsi sul litorale, come palazzi sugli scogli e case a ridosso del mare”.
Il primo cittadino torna a chiedere fondi per comprare l’ex stazione di Vasto Marina. Lo stabile ottocentesco è ormai ridotto a ricettacolo di rifiuti. “Nel Masterplan di Luciano D’Alfonso erano state individuate importanti risorse destinate all’acquisto degli immobili. Spero che l’attuale Giunta le utilizzi quanto prima. Credo – è la frecciata di Menna – che sia meglio investire su queste strutture piuttosto che spendere oltre 10 milioni di euro per una presenza di 20 giorni all’anno del Napoli Calcio a Castel di Sangro”.
Gli risponde il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, secondo cui Menna, “invece di amministrare la città, dedica il suo prezioso tempo a criticare la Giunta regionale sul nulla. Nel famigerato Masterplan, che altro non è che la normale programmazione 2014-2020, non esistono le ‘importanti risorse’ destinate all’acquisto delle dismesse strutture ferroviarie. Probabilmente, come lui stesso dichiara, sono frutto della ‘politica fortemente visionaria che il centrosinistra ha messo in atto nel corso degli anni’. Invece di lanciare accuse inverosimili, probabilmente indotto in errore da qualche cattivo maestro, farebbe meglio a dedicare le preziose energie per avviare e accelerare i lavori già finanziati dalla Regione: Loggia Amblingh, nel Piano operativo ambientale, per 800mila euro; intervento su via Adriatica, nel Piano stralcio 2019, per 370mila euro; inoltre la progettazione, già finanziata, di un intervento di difesa idrogeologica per complessivi 300mila euro su via Tre Segni non risulta ancora pervenuta”.
D’Annuntiis ricorda che la Regione ha anche stanziato “risorse per la viabilità per oltre 400mila euro, per la messa in sicurezza delle aree interessate dagli incendi di località Punta Penna-Punta Aderci per 270mila euro, che saranno deliberati nella prossima Giunta” e i 12 milioni per i lavori nel porto di Vasto, “atto mai fatto dalla passata Giunta regionale, che preferiva finanziare altri porti”. “Caro sindaco – conclude – questo non è il tempo delle polemiche, ma quello della coesione, soprattutto tra le istituzioni”.
Affermazioni che Menna, a sua volta, definisce “fuorvianti e mistificatorie, che denotano l’evidente scarsa conoscenza dei fatti”, visto che “i 12 milioni di euro per il porto di Vasto sono frutto della precedente Giunta regionale a guida D’Alfonso” come “gli 800mila euro per il dissesto idrogeologico della Loggia Amblingh”.