Durante questo viaggio stiamo ascoltando: Here Comes the Sun (The Beatles, 1969)
Gomme calde su asfalto asciutto. Siamo in viaggio in Molise su strade provinciali e comunali con pochissimo traffico. Curve leggere, case di campagna e gente a lavoro nei campi che ci fa un gesto della mano in segno di saluto.
Poco prima dell’abitato di Morrone del Sannio, prendiamo lo svincolo per la frazione di Casalpiano.
È una mattina tiepida e soleggiata, di quelle che ti fanno venir voglia di aprire il finestrino per sentire il vento sulla mano, come se volessi stringerlo a te per rubargli la sua forza, come se cercassi nel vento stesso la conferma del mondo reale, di esser qui e ora, nel momento presente, l’unica realtà che in cui possiamo vivere davvero.
Percorriamo una serie di discese tra alberi da frutto, uliveti e vigneti fino a raggiungere uno dei luoghi forse meno conosciuti ma, al tempo stesso e a mio parere, tra i più belli del Molise.
Siamo arrivati nell’area archeologica di Casalpiano nel territorio di Morrone del Sannio, nelle vicinanze del fiume Biferno e a poca distanza dal passaggio del tratturo Celano – Foggia.
Immagina questo: una grande e lussuosa villa romana proprio in questo punto del Molise dove Rectina, nobildonna romana, dopo aver chiesto aiuto ed essere stata salvata dal suo amico Plinio il Vecchio dall’eruzione del Vesuvio che sotterra Pompei, viene a vivere.
In realtà, non so se fosse davvero così (se vuoi appronfondire l’aspetto storico-archeologico ti lascio questo link), ma di questa villa romana sono stati trovati resti evidenti.
Poi, dopo un periodo in cui fu necropoli, quest’area ha visto la nascita di due diverse chiese, quella di Santa Maria e quella di Santa Apollinare.
Della seconda, purtroppo, non abbiamo più tracce, ma di Santa Maria abbiamo un’evidenza concreta che ci viene raccontata attraverso il suo stile romanico-molisano e le successive modifiche sia nelle decorazioni che negli orientamenti, fino ad arrivare a quella che vediamo ai giorni nostri e che oggi annoto sul diario.
Visitiamo anche tutta la zona circostante, ammirando altre aree che conservano reperti storici, un pozzo antico e un terreno con bellissimi e antichi alberi di ulivo.
Ma forse la parte più “intrigante”, a mio parere, forse perché mi fa pensare a film ambientati nel Medioevo con cavalieri imponenti e impavidi, è quella posta al lato dell’attuale chiesa, ovvero i resti monumentali di un’altra chiesa di cui però non sappiamo quasi nulla, se non una possibile appartenenza al periodo gotico.
Siamo in una zona poco abitata del Molise, attorno a noi solo natura, leggere colline, qualche casa e campi coltivati.
Mi chiedo: perché la bellezza nasce spesso in luoghi inaspettati? Proprio come questo?
Voglia di spazi aperti e di silenzio? Necessità di contatto con la natura o di prosecuzione della stessa bellezza della natura anche nell’opera dell’uomo?
Abbiamo con noi un termos e quale posto migliore per gustare un caffè caldo in tazzina di porcellana se non proprio qui?
La pausa ce la godiamo tutta, ogni istante, musicata da cinguettii di uccellini e dal suono del vento tra le foglie.
Non so esattamente perché, ma quando viaggiamo le nostre aspettative tendono a essere più o meno alte in funzione della distanza più o meno grande che ci divide dai luoghi che visitiamo. Per questo, magari pensiamo che tutto il bello sia “lontano”, “costoso da raggiungere”, “difficile da organizzare”.
Poi, per i casi della vita – positivi o negativi, scelti o forzati come quello che stiamo vivendo -, torniamo a viaggiare vicino casa, a scoprire i luoghi belli vicini a noi, a un’ora dalle nostre sicurezze, dalle nostre routine e troviamo posti meravigliosi e interessanti che mai avremmo immaginato.
Quando abbiamo il coraggio e la curiosità di guardarla e andarla a cercare, sono sicuro, la bellezza è dappertutto.
Saliamo sull’auto e ripartiamo. Quale sarà la prossima tappa del diario di viaggio “La Bellezza ai tempi del Covid”?
Roberto De Ficis – Travel & Food Blogger
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*il viaggio e le fotografie sono state realizzate tra il mesi di maggio e ottobre 2020 nel pieno rispetto delle regole anti covid e seguendo accuratamente le disposizioni dei vari DPCM in vigore.
Durante questo viaggio stavamo ascoltando: Here Comes the Sun (The Beatles, 1969)