Si è spento questa mattina Marco Rapino, aveva 62 anni. Un territorio intero perde un appassionato studioso, un ricercatore, un esploratore. Con la cooperativa Parsifal è stato il cuore pulsante di tante esplorazioni archeologiche che hanno permesso di aggiungere tasselli importanti alla storia della nostra terra. Negli ultimi 20 anni si è calato decine di volte nei pozzi dell’acquedotto romano delle Luci, spinto dalla passione della scoperta, dalla voglia di ricostruire la storia di una straordinaria opera di ingegneria idraulica che oggi possiamo conoscere meglio proprio grazie alle esplorazioni da lui guidate.
Marco non era solo un appassionato archeo-speleologo, definizione che in questi anni abbiamo imparato a conoscere parlando di lui e dei suoi colleghi che – a volte anche con un pizzico di incoscienza – hanno percorso gli stretti cunicoli sotterranei. Era uno straordinario divulgatore scientifico, capace ci guidare i giovani alla scoperta delle meraviglie di questa terra, dall’acquedotto di Vasto a quello di San Salvo. Tante le persone che, negli ultimi anni, si sono calate nel pozzo Pentagonale dell’acquedotto ipogeo di San Salvo e, con l’estrema sicurezza garantita dalla sua presenza, hanno percorso un tratto di storia. Tante le persone che, nei musei del Vastese, nelle mostre storico-fotografiche, nelle passeggiate archeologiche, hanno potuto ascoltare il suo racconto appassionato, preciso e sempre coinvolgente.
Da oggi questo territorio è un po’ più povero. La sua famiglia, tutte le comunità che ha incrociato nel suo cammino, le persone che lo hanno conosciuto e apprezzato, perdono una persona preziosa.