“Ormai siamo a metà novembre e nonostante la campagna per la vaccinazione antinfluenzale della Regione Abruzzo recitasse – ironia della sorte – la frase “L’influenza con me non attacca – Io mi vaccino”, di vaccini antinfluenzali nemmeno l’ombra”.
A denunciarlo è Lorenzo Galati, capogruppo in consiglio comunale di “Lanciano in Comune” che ricorda come il 16 ottobre scorso, con comunicazione della ASL di Chieti ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, veniva sospesa la distribuzione delle dosi vaccinali con la generica promessa di riavviarla nelle prime settimane di novembre. “Ad oggi, – dice Galati – 13 novembre, sembra più un rinvio “sine die”. I medici di famiglia devono continuamente rispondere ai cittadini, i quali giustamente reclamano il diritto e avanzano la richiesta di poter essere vaccinati, che i vaccini non solo per ora non ce ne sono, ma che non è dato sapere né quando saranno disponibili, né quante dosi verranno distribuite”.
In un anno così particolare come questo con l’emergenza Covid, per il capogruppo di “Lanciano in Comune”, la Regione Abruzzo avrebbe dovuto prevedere che larga parte dei cittadini avrebbe richiesto la vaccinazione rispetto agli anni precedenti. “Invece cosa fa la nostra Regione con il suo assessorato alla Sanità? Solo a fine luglio e ultima tra le Regioni italiane, fa richiesta delle dosi di vaccino da acquistare, quando le altre regioni si erano mosse per tempo facendone richiesta mesi prima. Ad aggiungere danno al danno – spiega Galati – vengono richieste le stesse dosi di vaccino degli anni [mar_dx] precedenti mentre logica voleva che ne fossero acquistate molte di più. Ma la logica e la programmazione non appartengono alla Regione governata da Roma da Marsilio, che invece di preoccuparsi della salute degli abruzzesi si impegna a spendere i nostri soldi facendo debiti fuori bilancio per il ritiro del Napoli Calcio e di aumentare lo stipendio ai dirigenti della sanità. Sollecito la Regione Abruzzo – conclude – a prendere rapidamente impegni precisi sul tema dei vaccini, altrimenti con l’arrivo della stagione invernale e della conseguente epidemia influenzale che si sovrapporrà a quella da Covid, la nostra regione da arancione si tingerà di un poco rassicurante rosso fuoco. E sapremo di chi è la responsabilità di questa grave situazione”.