“Tributo di sangue inaccettabile”, così la Fillea Cgil commenta la morte sul lavoro avvenuta ieri in un cantiere edile di San Salvo [LEGGI]. La vittima, Nicola Di Biase di 59 anni, è morta all’ospedale di Pescara per le ferite riportate nella caduta dall’impalcatura.
Marco Ranieri, segretario generale provinciale del sindacato che si occupa di edilizia, esprime cordoglio alla famiglia e rilancia il tema della sicurezza: “Esprimiamo dolore e vicinanza ai familiari del lavoratore morto tragicamente nel cantiere di via Montegrappa. In attesa dei doverosi accertamenti dell’autorità giudiziaria, che cercheranno di appurare le cause e la dinamica di questo ennesimo episodio, rileviamo che, da quando l’attività lavorativa è ripartita dopo il blocco totale di marzo e aprile causa emergenza sanitaria, sono ripresi a un ritmo spaventoso gli infortuni e le morti sul lavoro. Un tributo di sangue inaccettabile nell’Italia del 2020 che, almeno sulla carta, può contare in generale su una legislazione avanzata in tema di sicurezza e salute sul lavoro e in particolare, nell’edilizia, su un sistema di formazione e prevenzione costituito dall’Ente Scuola edile e dal Comitato paritetico territoriale frutto della bilateralità del settore. Purtroppo tutto ciò non basta se non si torna seriamente a investire nel settore della salute e della sicurezza sul lavoro, ad esempio investendo risorse importanti per potenziare le attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (solo con la Legge di bilancio 2019 si è tagliato di circa un terzo le tariffe lnail a carico degli imprenditori e si è ridotto di 150 milioni di euro l’anno il budget destinato alla prevenzione), o se non si dà concreta attuazione all’art. 27, comma 1-bis del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che ha istituito la cosiddetta patente a punti nel settore edile per premiare le aziende più virtuose e attente al tema della sicurezza e della salute dei loro dipendenti, o ancora se non si introduce nel nostro ordinamento il reato di omicidio sul lavoro nei confronti di chi sul lavoro cagiona la morte di vittime innocenti, per distrazione, disinteresse, o peggio per un’assoluta noncuranza delle normative dimostrando di dare priorità ad altri interessi o al malaffare rispetto alla tutela della vita umana”.
“Auspichiamo che la necessaria ripartenza dopo la crisi di questi mesi non sia disgiunta, anzi metta al centro il tema del lavoro, della sua dignità e dei diritti, di cui quello alla sicurezza e alla salute è uno dei più importanti. Il sindacato delle costruzioni della Cgil continuerà a svolgere il suo compito, garantendo il massimo impegno a sostegno della salute e della sicurezza dei lavoratori edili, a tutti i livelli, nazionale e territoriale”.