Un disco ricco di suono, con tanta chitarra – e non potrebbe essere altrimenti – e una sezione ritmica che sostiene trame sonore davvero interessanti. È uscito il 6 novembre Streets of Chance, album d’esordio di Riff Willer, al secolo Amedeo Quagliarella, musicista vastese che, dopo tante esperienze con diverse band, ha intrapreso il suo percorso da solista. A maggio era stato pubblicato il singolo Until Tomorrow, con un videoclip registrato – un po’ per scelta, un po’ per le restrizioni del lockdown – in versione domestica. E già quello era stato una sorta di manifesto del percorso intrapreso da Quagliarella, lasciando intravedere ciò che ci sarebbe stato nel disco.
Da un paio di giorni l’album è su Spotify ed è anche disponibile su cd. “Come primo disco della mia vita lo considero una sorta di biglietto da visita. C’è parte della mia vita con le emozioni, le esperienze vissute“, ci racconta Amedeo Quagliarella con quel pizzico di timidezza di chi si sente molto più a suo agio con la fedelissima chitarra tra le mani per far parlare le sue canzoni. Ascoltando le tracce, una dopo l’altra, viene fuori prepotentemente il mondo musicale in cui è cresciuto e che lui ha saputo far suo. “Racconto chi sono anche per il suono. In questi brani ci sono le maggiori influenze musicali che mi hanno ispirato, poi ci sarà sicuramente una svolta differente nei prossimi album”.
Dice già “prossimi album” perchè il giovane Riff Willer – nome d’arte della cui origine ci aveva raccontato durante la Mezz’ora con… dello scorso maggio – ha già le idee chiare e lo dice chiaramente nel titolo del disco e di uno dei sui brani, Streets of Chance. “Rispecchia il periodo che sto vivendo oggi. Da una parte sono uno studente universitario, dall’altro musicista e coltivo la mia passione. Le strade dell’oppportunità sono quelle che percorro per poter realizzare qualcosa che mi piacerebbe fare nel futuro. Lo studio non mi porta a tralasciare la mia passione per la musica”. Ed ecco che il suo è il racconto “di due impegni della mia vita che potrebbero portarmi a realizzare qualcosa di importante”.
Il suono potrebbe sembrare in controtendenza con l’attuale panorama musicale. “Ma non è proprio così. Se prendi in considerazione alcuni artisti esteri come francesi, austriaci, tedeschi, inglesi, stanno uscendo molti gruppi che ripresentano un sound, diciamo suonato, con strumenti veri”. Il suono del disco è stato affidato alle sapienti mani di Fabio Tumini e ai musicisti che hanno registrato con lui. “Fabio ha fatto un grande lavoro. Trovo sia molto importante che, nella costruzione di un nuovo lavoro, diverse teste decidano di metterci dentro qualcosa di proprio, in modo che il disco possa prensere una strada diversa. Il sound è molto ricco, qualcuno potrà dirmi che è molto stile Oasis ma per me è molto di più. Ci sono molti mondi che si sono uniti per registrare. È stato prezioso anche Davide Sciascia, che ha portato dentro il suo mondo batteristico e ci ha messo tanto del suo”.
Nel mondo del digitale Amedeo Quagliarella ha scelto di pubblicare anche il cd di Streets of Chance. “Da appassionato di musica non avere un disco tra le mani sarebbe stato come togliermi una parte di me. Diciamo che considero la pubblicazione su Spotify come una vetrina, poi chi vuole approfondire può acquistare il disco. Mi sarebbe piaciuto anche stampare un vinile, per ora sono uscito solo con il cd, vediamo come vanno le cose”.
A questo disco, che ben si presterebbe alla sua presentazione dal vivo, per il momento – per evidenti motivi – mancherà la dimensione live. “È vero, ma sto pensando a soluzioni alternative, magari con una performace casalinga con chi ha registrato il disco. Intanto cercherò di farlo girare il più possibile, mi auguro possa suscitare interesse, magari anche all’estero”.
Intanto la fase di scrittura di Riff Willer va avanti. “Qualcosa già c’è, spero che l’ispirazione venga a bussare velocemente alla mia porta. Non sono uno che scrive per imposizione, quando una cosa è forzata anche gli altri poi se ne accorgono”.