A poco più di un mese dalla prima campanella, per gli studenti abruzzesi torna la didattica a distanza. Al decreto del 24 ottobre del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prevedeva il ripristino della teledidattica al 75%, ha subito fatto seguito l’ordinanza del presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha disposto le lezioni da remoto al 100% per gli studenti delle scuole superiori.
Una doccia fredda per i dirigenti dei 4 istituti di Vasto che nei mesi scorsi avevano “messo in campo – dichiarano – tutte le misure preventive per garantire il rientro degli alunni in totale sicurezza”.
“Lezioni a distanza, ma scuole aperte per rispondere alle esigenze di studenti e docenti – affermano i presidi Maria Grazia Angelini, Nicoletta Del Re, Gaetano Fuiano e Anna Orsatti -. C’è un grande lavoro di organizzazione, la scuola non si ferma“.
Ripristinate dunque, le modalità di insegnamento da remoto, con gli istituti che hanno messo a frutto l’esperienza maturata nel corso del lockdown della primavera scorsa, sebbene persistano alcune criticità, come quelle evidenziate da Gaetano Fuiano e Nicoletta Del Re, dirigenti dell’IIS Mattei e dell’ITSET Palizzi, in merito alle attività di laboratorio che, con l’insegnamento a distanza, non possono essere garantite. “Per il momento sta andando bene, anche perché avevamo già rodato la macchina dalla precedente esperienza – afferma il professor Fuiano -. Le modalità sono le stesse, gli insegnamenti vengono impartiti attraverso lezioni sia sincrone, quindi in diretta o in video conferenza, sia asincrone, mettendo a disposizione dei ragazzi il materiale didattico. Purtroppo abbiamo grandi difficoltà in quelle materie che presuppongono un’attività di laboratorio – spiega – per questo motivo abbiamo chiesto, anche tramite le associazioni dei presidi e alla Regione, di mandarci dei chiarimenti in merito. Come scuole stavamo gestendo l’emergenza molto bene, ma abbiamo pagato pegno per la mancanza di gestione delle criticità in alcuni settori collaterali ma indispensabili, come ad esempio quello dei trasporti, che potevano essere preventivate”.
“I cancelli sono chiusi, ma la scuola resta aperta come sistema di formazione per garantire nel migliore dei modi il diritto costituzionale all’istruzione – aggiunge la professoressa Del Re -. La didattica a distanza al 100% di certo danneggia molto gli istituti tecnici in cui la didattica laboratoriale costituisce il perno attorno a cui facciamo girare il resto. Speriamo che ci venga data almeno la possibilità di organizzare delle presenze, seppur ridotte, ma consentite per le attività di laboratorio. Quello dello scorso anno scolastico è stato un banco di prova, che ci ha fornito gli elementi per partire subito con le lezioni da remoto; inoltre, da un monitoraggio che sto facendo sulle presenze degli alunni alla didattica a distanza, posso dire che i ragazzi stanno partecipando alle lezioni. Quello che dovremo valutare sarà il buco formativo, cioè cosa riusciremo veramente a perseguire con questa modalità di insegnamento”.
Lezioni a distanza riprese immediatamente. “Adesso parliamo di didattica digitale integrata – precisa Anna Orsatti, dirigente del Polo liceale Pantini-Pudente – cioè come forma complementare dell’attività in presenza, che ovviamente speriamo di riprendere presto. Le scuole hanno già approvato un regolamento interno per la didattica digitale integrata che si rifà alle linee guida ministeriali e che ogni istituto ha poi declinato nella sua autonomia in base ai propri bisogni, esigenze e peculiarità”. Modalità a cui dirigenti e docenti erano già preparati in vista del possibile ripristino parziale della dad. “Si è parlato di didattica digitale integrata già da settembre, dall’apertura delle scuole – sottolinea Maria Grazia Angelini, preside del Polo liceale Raffaele Mattioli – quando era prevista una duplicità di azione didattica, legata all’attesa degli esiti di eventuali tamponi”.
“C’è maggiore consapevolezza di quelle che sono state le criticità – dichiara la professoressa Angelini – quindi partiamo con dei presupposti più chiari e anche i docenti sono più consapevoli dell’agire da mettere in atto. È importante sostenere i ragazzi, la comunità scolastica e i docenti per il lavoro egregio che ogni giorno compiono. Purtroppo non è semplice, e la didattica a distanza è ben diversa rispetto a quella in presenza, ci sono tanti fattori che vengono meno. Speriamo di poter tornare presto a vivere le scuole che ci siamo prodigati ad organizzare sotto tutti gli aspetti”.
“Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno – afferma la professoressa Orsatti – e avendo già le piattaforme attive, gli account degli alunni e dei docenti, siamo riusciti a partire non appena l’ordinanza regionale ha previsto la didattica a distanza al 100%. Stiamo facendo il massimo e i ragazzi sanno che la scuola è sempre aperta all’ascolto”.