Nei giorni in cui crescono l’apprensione per la seconda ondata di Covid-19 e il rischio di nuove restrizioni, imprenditori e commercianti si girano un attimo indietro sforzandosi di guardare mezzo pieno il bicchiere dell’estate 2020.
“Per noi questa stagione è stata superiore alle aspettative, visto il periodo”, dice Piergiorgio Molino, presidente del consorzio commerciale Vivere Vasto Marina.
Comunque il bilancio non è roseo: “Le attività prima hanno perso e poi recuperato quello che potevano recuperare. Certo, gli operatori non possono essere contenti”, sintetizza Simone Lembo, direttore provinciale di Confesercenti turismo.
Il 3 giugno, con la riapertura dei confini regionali, è iniziata la stagione balneare, ma prima di ingranare la marcia sono trascorse settimane. “Non c’è stata Pasqua, non c’è stato maggio”, ricorda Molino. “E il lavoro perso fino a fine maggio non si recupera, però nella fase centrale della stagione i volumi sono stati buoni. Abbiamo avuto un ottimo agosto, con presenze in crescita e turisti che hanno preferito weekend lunghi e case in affitto. Iniziata col turismo di prossimità, la stagione poi ha coinvolto soprattutto le regioni più colpite dal Covid, forse perché la nostra spiaggia molto ampia si presta al distanziamento”. Per il futuro, oltre al “decoro urbano”, serve anche “manodopera specializzata”, perciò “stiamo pensando a percorsi formativi per i ragazzi”.
Quest’anno “le destinazioni minori sono andate meno peggio rispetto al disastro delle grandi città”, spiega Lembo. “Queste tendenze si andranno a cristallizzare nel prossimo biennio, quindi bisogna offrire turismo esperienziale, trasparenza e tranquillità. Servono aiuti statali e regionali, non solo ammortizzatori sociali per i lavoratori, ma anche sostegno agli imprenditori, che fino ad ora non hanno avuto niente”.