Il sequestro di un quinto degli stipendi dell’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e del dirigente della Regione Abruzzo Sabatino Belmaggio, e di un quinto della pensione dell’ex dirigente regionale Carlo Visca. Li ha disposti il gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, nell’udienza preliminare sul disastro dell’hotel Rigopiano di Farindola.
Provolo, Belmaggio e Visca sono tre dei 29 imputati per il disastro del 18 gennaio 2017, quando 29 persone persero la vita sotto le macerie del resort travolto dalla valanga che si staccò dal Monte Siella. Undici persone furono salvate nei giorni successivi da soccorritori accorsi da tutta Italia.
La richiesta di sequestro conservativo è stata presentata dall’avvocato di parte civile, Romolo Reboa, che rappresenta i familiari delle 29 vittime. Il giudice dell’udienza preliminare ha invece rigettato la richiesta dei pm, Andrea Papalia e Anna Benigni, di trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche eseguite dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. Il gup ha motivato il diniego perché non esistono connessioni tra i reati su cui verte il procedimento in corso e le notizie di reato su cui erano state disposte le intercettazioni. Respinte anche l’istanza di incidente probatorio, presentata dalla difesa del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, e dall’avvocato di parte civile, Romolo Reboa, di ascoltare Anna Maria Angelozzi, tenente colonnello dei carabinieri forestali. Il giudice, nel motivare questa decisione, ha evidenziato che l’incidente probatorio è possibile solo per le prove non differibili al dibattimento.
Sarandrea ha aggiornato l’udienza all’11 dicembre, giorno in cui esaminerà le richieste di procedimenti speciali.