Mancano supplenti e personale Ata, perciò le scuole rischiano di non poter garantire sdoppiamento delle classi e distanziamento anti Covid. A lanciare l’allarme sono le segreterie regionali dei sindacati categoria.
Giuseppe La Fratta (Flc Cgil Abruzzo-Molise), Davide Desiati (Cisl Scuola Abruzzo-Molise), Antonio di Zazzo (Uil Scuola Tua Abruzzo), Carlo Frascari (Snals Confsal Abruzzo), Piera Di Cicco (Fgu Gilda Unams Abruzzo) hanno chiesto all’Ufficio scolastico regionale il perché della sospensione delle supplenze non ancora perfezionate e dei contratti del personale già nominato.
La risposta è arrivata oggi dal direttore dell’Usr: la causa è “una sottostima dei costi standard mensili dei contratti”, riferiscono i sindacalisti, che spiegano: “In parole povere, qualcuno (il Miur o il Mef) ha sbagliato a fare i conti: pare manchino in media circa 200 euro al mese per ogni contratto di supplenza, per cui dei circa 13 milioni di euro previsti per tutto il 2020 ne sono già stati impegnati il 76% (e siamo ancora a ottobre)”. Peggio potrebbe andare nel 2021, perché “dei circa 20 milioni di euro stanziati ne sono stati impegnati già circa 19 (pari al 91%)”.
Così le scuole rischiano di non poter garantire le misure di sicurezza sanitaria. Per questo, le organizzazioni sindacali hanno scritto al Ministero dell’Istruzione, da cui “non è arrivata alcuna risposta”, e chiesto al dirigente dell’Usr di garantire le sostituzioni necessarie almeno fino a dicembre, “visto che le risorse sembrerebbero essere sufficienti”. Dall’Ufficio scolastico regionale hanno ottenuto un segnale di apertura verso questa proposta.
A livello nazionale, i sindacati tornano “a sollecitare la convocazione di un incontro urgente” ed esigono chiarezza: “Se qualcuno ha sbagliato, se ne assuma la responsabilità”.