Aggiornamento – Nel pomeriggio di oggi La Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha comunicato a Ricci che il suo tampone è negativo.
Contattato da Zonalocale, l’ufficio stampa dell’azienda sanitaria provinciale ha riferito che attualmente, visto l’elevato numero di tamponi da analizzare, “le diagnosi vengono comunicate nel giro di 2-3 giorni ma, in alcuni casi, può essere superiore il lasso di tempo tra l’effettuazione del test e il relativo esito. Riguardo ai pazienti che hanno contratto il virus prima dell’entrata in vigore delle attuali norme, la Regione ha dato un’interpretazione restrittiva del Dpcm mantenendo la regola del doppio tampone”.
La prima notizia – È rinchiuso in casa da 40 giorni, 23 dei quali trascorsi senza sintomi. Ora aspetta da quasi una settimana il responso del tampone. Gianni Ricci, 47 anni, residente a Vasto, contatta Zonalocale per raccontare che, dopo aver superato i sintomi del Covid-19, non può ancora uscire dalle quattro mura dell’abitazione in cui vive.
“La Asl continua a fare due tamponi ai pazienti perché non ha interpretato bene la circolare ministeriale sul tampone unico, che si applica anche a coloro che si sono ammalati prima dell’emanazione delle nuove norme”, sostiene Ricci, che è segretario generale della Uil di Foggia. “Lo dico per esperienza vissuta: ho preso il virus dal contatto con un amico risultato positivo. Ho avuto tre giorni di febbre a 37,5, nausea, perdita dell’olfatto e del gusto e un senso di stanchezza che permane nei giorni successivi alla scomparsa dei sintomi. Sì è contagiata anche la mia compagna. Lei la scorsa settimana ha avuto il responso negativo dal secondo tampone, che però non andava fatto. La circolare parla chiaro”.
Ricci invece attende il riscontro del primo test. “L’ho fatto il 24 ottobre, oggi siamo al 30 e non ho ancora avuto il risultato. Non ho più alcun sintomo ormai dal 7 ottobre, perciò ho contattato il sindaco Menna che, devo riconoscerglielo, si è messo a disposizione fin fa quando noi siamo risultati positivi. Stanco di aspettare l’esito del tampone, ho anche scritto una mail alla Asl, da cui solo ieri ho ottenuto questa risposta: è in corso di elaborazione”.
Secondo il quarantasettenne “vastese di adozione”, come si definisce, “questi ritardi sono causati dalle attese per il secondo tampone, nonostante la circolare preveda che, anche nei casi di lunga positività, la Asl, trascorsi 21 giorni, possa autorizzare il paziente senza sintomi a uscire di casa”.