Un passo in avanti verso l’ampliamento del porto di Vasto.
“La Regione ha ricevuto, definitivamente, il via libera all’impiego dei 12 milioni di euro stanziati dal Cipe, per l’allungamento di 200 metri del molo sopraflutto e l’allargamento di 35mt della banchina di levante”, annuncia Pietro Marino, presidente di Oasi, l’associazione degli operatori economici della zona industriale di Punta Penna.
I lavori consentiranno a prolungare la ferrovia fino alla banchina, per cui Reti ferroviarie italiane spa ha stanziato 20 milioni di euro. Lo scalo portuale “svolgerà, quindi – afferma Marino – il ruolo di protagonista, nel Centro-Sud Italia, nella logistica intermodale di scambio ferro-gomma-mare. Si compie così un passo in avanti per rientrare, a pieno titolo, tra i caselli portuali dell’Autostrada del mare del Mediterraneo”. Dopo lo studio riguardante le correnti interne al bacino, “si potrà procedere alla progettazione esecutiva delle opere e all’affidamento dei lavori”.
I vantaggi, secondo Oasi, saranno sostanziali: “In base a uno studio della società specializzata Pooleng, commissionato dall’Aral, l’Agenzia regionale attività produttive, si valuta un risparmio sui costi di logistica della sola Sevel che potrebbe trasferire parte dei furgoni da Salerno a Vasto con un risparmio 7,5milioni di euro annui, oltre ai benefici ambientali e di sicurezza, relativi alla razionalizzazione e riorganizzazione del traffico delle merci”. Dopo il prolungamento, il molo sarà “in grado di accogliere navi di 220 metri” consentendo di razionalizzare “i costi della logistica, con tutta l’area che tornerebbe competitiva sul piano internazionale e attrattiva per nuovi investimenti produttivi, anche in considerazione della Zes, Zona economica speciale”.
Auspicando l’impegno di tutti, Marino dice che l’associazione sta collaborando con le istituzioni per cercare canali di finanziamento per completare del Piano regolatore portuale, che prevede il raddoppio del porto: “La visita del premier Conte sarebbe stata sicuramente l’occasione utile per chiedere, anche al Governo, maggiore attenzione per un’infrastruttura utile a consolidare e evitare la delocalizzazione delle realtà industriali delle tre zone industriali di Vasto-San Salvo, Val di Sangro e Termoli e nei poli produttivi della Puglia del Nord”.
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