“Ha respinto la richiesta di archiviazione e ha disposto la restituzione degli atti al PM affinché, nel termine di sei mesi, svolga ulteriori indagini”. Così il Gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha deciso di respingere la richiesta d’archiviazione da parte del PM per l’esposto presentato da Ascom su presunti profili di criticità della pista ciclabile di via del Mare.
“Sul punto deve evidenziarsi che, – si legge nell’ordinanza per lo svolgimento di ulteriori indagini – sebbene la competenza ad operare le necessarie valutazioni preventive circa la sicurezza della pista sia esclusivamente dell’autorità amministrativa, è altrettanto evidente che compito del Pubblico Ministero sia quello di verificare la sussistenza di reati laddove, quantomeno nel periodo in cui gli interventi adeguativi segnalati come necessari del collaudo non erano ancora stati eseguiti”.
E proprio perché, sia nell’esposto che nella stessa relazione di collaudo dell’architetto Raffaele Di Marcello, emerge che sul tratto di strada interessato si sono verificati numerosi incidenti stradali che hanno coinvolto anche biciclette, le indagini appaiono suscettibili di ulteriori sviluppi.
E allora il Gip si trova a chiedere “l’acquisizione degli accertamenti eseguiti dalla polizia municipale di Lanciano in occasione degli incidenti (con lesioni alle persone) che si siano verificati in via del Mare dopo l’installazione della pista ciclabile, al fine di verificare (eventualmente anche tramite perizia tecnica), se tali incidenti siano stati determinati da una intrinseca [mar_dx] pericolosità di tale pista con conseguente ravvisabilità, a carico dei responsabili del Comune del reato di lesioni personali”.
Il Gip chiede ancora la “verifica circa i provvedimenti e le segnalazioni che il Comune abbia avuto in relazione a tali sinistri e dei provvedimenti conseguentemente adottati”. Infine, qualora gli accertamenti giungano a conclusioni difformi da quelle esposte nella relazione del collaudo, potrebbe essere richiesta anche l’audizione dell’architetto Di Marcello circa la collaudabilità della pista pur in presenza di problemi di sicurezza acclarati e palesati da eventi lesivi plurimi.