Passaggio in consiglio regionale ultimato per l’autoporto di San Salvo che dovrebbe ospitare l’insediamento di un grande operatore dell’e-commerce.
Il punto all’ordine del giorno, inserito a seduta inoltrata di un consiglio programmato per le 12 e iniziato sei ore dopo, è stato illustrato dal presidente della commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture Manuele Marcovecchio che ha ripercorso la vicenda ribadendo l’obbligatorietà dell’approvazione in consiglio regionale.
È stato proprio questo l’aspetto più dibattuto. I più critici sono stati Silvio Paolucci (Pd) e Pietro Smargiassi (M5S) che hanno votato contro l’inserimento all’ordine del giorno del punto per sottolinearne la superficialità e, per poi esprimersi a favore dell’alienazione del sito. I due esponenti hanno ribadito quanto in parte espresso ieri da 25 sindaci del territorio circa ritardanti balletti paraistituzionali [LEGGI].
[ant_dx]”È un passaggio totalmente superfluo come tutti i pareri tecnici hanno ampiamente accertato – ha detto Paolucci collegato in videoconferenza – Voto favorevolmente per decoro e per ribadire la rapidità con la quale si sarebbe dovuto già procedere. Sono favorevole ringraziando il presidente Marsilio”.
“È del tutto inutile il passaggio in consiglio – ha aggiunto Smargiassi – Secondo la cronologia degli atti, inoltre, se proprio necessario, sarebbe dovuto avvenire prima di tutto il resto, anche del decreto presidenziale sufficiente di per sé. Delle due una: o ha sbagliato Marsilio o stiamo sbagliando noi in Consiglio, credo che oggi stiamo sbagliando noi. C’è stata tutta una serie di atti, una serie di uscite giornalistiche che hanno rischiato di far saltare l’operazione. Votiamo il documento e nascondiamolo. Il consigliere Marcovecchio continua a ribadire che era un atto necessario. Sono andato all’ufficio legislativo: mi è stato detto rafforza l’atto, la volontà politica. Significa che non è indispensabile. Voterò sì per non perdere ulteriormente tempo”.
La replica di Marcovecchio non si è fatta attendere: “Consiglio a Smargiassi e Paolucci di leggere la legge 3 del 1993 che è cristallina. Smargiassi non distingue tra passaggio di proprietà e alienazione. Sottolineo inoltre che il sottoscritto e il consiglio non fanno mai cose inutili. Ribadisco l’obbligatorietà di questo atto: così si evita che qualcuno possa impugnare la procedura mettendo a rischio tutto l’investimento”.
A chiudere, prima del voto, e ad abbassare i toni è arrivato poi l’intervento conclusivo del presidente Marco Marsilio: “Credo che stiamo concludendo uno degli atti più importanti che abbia mai conosciuto l’Abruzzo. I posti di lavoro prospettati sarebbero una mano santa in questo periodo di pandemia. Tale operazione inoltre consente anche di abbattere il debito dell’Arap che avrebbe potuto portare a diversi problemi. Ho firmato un decreto velocemente, il giorno stesso in cui mi è stato sottoposto. Siamo qui meno di due mesi dopo, sfido chiunque a trovare un’amministrazione pubblica altrettanto veloce. C’era bisogno di quest’atto per l’alienazione. Questa è un’interpretazione, ce ne possono essere altre? Per volontà di trasparenza la maggioranza ha ritenuto di rafforzare l’atto, sebbene potessimo andare avanti a testa bassa. Di fronte a interpretazioni diverse, correre il rischio di andare di corsa e trovarsi di fronte a ricorsi sarebbe stato il vero danno. Io credo che stiamo facendo bene anche se si trattasse solo di un rafforzamento“.
Il punto all’ordine del giorno è passato all’unanimità. Ora l’Arap procederà all’assegnazione dell’autoporto in favore della 2K Engineering. Secondo quanto trapelato nelle scorse settimane, la società avrebbe intenzione di iniziare a costruire già all’inizio del 2021 per terminare a metà 2022.