L’intersindacale sanitaria abruzzese vuole il licenziamento del direttore generale della Asl, Thomas Schael, e scrive al ministro, Roberto Speranza. La Lega, partito di maggioranza in Regione, chiede un confronto “sul da farsi” al presidente, Marco Marsilio, e all’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.
Causa della polemica: una frase che, secondo quando afferma l’Intersindacale sanitaria abruzzese, sarebbe stata pronunciata dal dg durante la riunione del 6 ottobre sulla “premialità Covid-19”. Parole, secondo l’organizzazione di categoria, “irriguardose”, nei confronti “degli operatori sanitari che, nel corso della pandemia da Covid-19, si sono ammalati e talora sono stati ricoverati in terapia intensiva e intubati”.
“Ho preso contezza di quanto accaduto”, dichiara il segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo. Il leader del Carroccio abruzzese difende il personale “che, secondo testimonianze e prove varie, a detta di Schael si era infettato per propria stupidità e non perché si era privi di dispositivi di protezione”.
Nella riunione, l’Intersindacale ha anche segnalato “la tardiva redazione di protocolli a tutela della salute del personale e l’alto numero degli operatori contagiati”. Da queste lamentele, secondo i rappresentanti dei lavoratori, sarebbe derivata la replica di Schael, dopo la quale “una buona parte delle organizzazioni sindacali presenti ha abbandonato la riunione”.
Ora la sigla sindacale di categoria chiede a Speranza, Marsilio e Verì, “ognuno per quanto di propria competenza, il loro opportuno e autorevole intervento a salvaguardia della dignità umana e professionale” attraverso “provvedimenti immediati”, ossia, secondo l’Intersindacale, “l’immediato licenziamento senza diritto a nessun compenso per anticipata risoluzione del contratto”. L’ufficio stampa della Asl provinciale, contattato da Zonalocale, fa sapere che il dg non replicherà.