La ricerca sulla perdita dell’olfatto come segnale per diagnosticare precocemente il Covid-19, condotta dai ricercatori dell’Università d’Annunzio, è stata protagonista di un servizio del TGR Leonardo, programma di Rai3 dedicato a scienza, tecnologia e salute.
I risultati dello studio del team dell’ateneo abruzzese hanno infatti permesso lo sviluppo di un test rapido che potrebbe aiutare ad evitare il sovraccarico delle richieste di tamponi e i lunghi tempi di attesa [LEGGI]. Il test, che permette di riconoscere la perdita olfattiva, primo campanello d’allarme di Covid negli asintomatici, dovrebbe anche riuscire ad accertare l’aggressività del virus.
“Quella dei sapori è una percezione cross modale data dall’interazione di olfatto e gusto – spiega al TGR Abruzzo il ricercatore vastese Andrea Mazzatenta – ed è questa che viene compromessa. Quando abbiamo fatto i test oggettivi abbiamo capito che il 95% dei pazienti ha perdite olfattive e il 45% gustative”.
Le persone affette da coronavirus parlano spesso di perdita del gusto, che in realtà è una conseguenza dell’alterazione olfattiva indotta dal Covid. Lo studio del gruppo di ricerca dell’università d’Annunzio composto da Andrea Mazzatenta, Giampiero Neri, Damiano D’Ardes e Camillo di Giulio, ha coinvolto 100 pazienti con forme gravi, 50 soggetti sani e 20 pazienti di controllo, che avevano disturbi dell’olfatto ma non Coronavirus.
“I nostri studi hanno interessato prima di tutto la fisiologia di base – dichiara il ricercatore – per capire alcuni meccanismi del virus e in particolare il fenomeno del neurotropismo, cioè il fatto che il virus utilizza come porta di accesso al sistema nervoso l’olfatto, per poi collocarsi in varie aree del sistema nervoso centrale e fare altri danni”.
E sulle possibili applicazioni concrete per la prevenzione e la lotta al Sars-Cov-19 afferma: “Il costo del test è relativamente basso, e la sua applicazione a livello di screening potrebbe essere molto ampia: le persone che hanno delle alterazioni olfattive possono essere poi indirizzate alla diagnostica classica, quindi all’accertamento mediante tampone, onde evitare il sovraccarico del sistema con tamponi generalizzati”.