Per 15 anni è stata protagonista dei campionati dilettantistici dalla Terza alla Prima categoria, nella prossima stagione in partenza l’8 novembre i gialloverdi interromperanno la lunga striscia ininterrotta di presenza in campo.
La decisione della società presieduta da Sante D’Alberto è chiara: “Il calcio in questo momento non è una priorità”. Il momento è quello che vede da alcune settimane una crescita costante di casi di Covid-19. D’Alberto da tempo esprime le proprie perplessità sulla ripresa dei campionati dilettantistici. Quelli di Eccellenza e Promozione sono ripartiti da qualche settimana. Mancano Terza, Seconda (start rinviato di un mese) e Prima. Le società sono chiamate, come da protocolli di sicurezza, ad adottare diverse misure per contrastare la diffusione del virus, ma non tutte hanno le risorse necessarie.
Il timore è che i contagi possano espandersi rapidamente nelle piccole comunità di appartenenza delle squadre. Eventuali giocatori contagiati prima dell’accertamento della positività farebbero ritorno in famiglia, al lavoro, a scuola. Vale correre tutti questi rischi?
“15 anni ininterrotti – scrive Sante D’Alberto – campionati vinti, finali perse, 3°, 2° e 1° categoria sempre ad alti livelli, 5/6 coppe discipline vinte, premi FairPlay, ecc. ecc. Questo è stato e questo è il Gs Montalfano. Un pezzo di storia recente del calcio di questo territorio. Questo momento storico ci pone dinanzi a delle scelte e a delle responsabilità che vanno affrontate con razionalità e ponderatezza.
Il Covid-19 ha sconvolto le nostre vite e ancora ad oggi non esistono certezze sulle evoluzioni e sulle soluzioni. Siamo costretti a numerose restrizioni, privazioni di libertà che mai avremmo immaginato di perdere. Abbiamo dovuto ristabilire la scala delle priorità delle nostre vite e dei nostri familiari. Noi del Gs Montalfano abbiamo deciso che il calcio in questo momento non è una priorità. La nostra passione, il nostro entusiasmo, la nostra voglia di crescita sociale e sportiva è temporaneamente congelata dalla paura di fare scelte sbagliate che possano compromettere la salute e le vite dei nostri ragazzi e di tutti i nostri collaboratori.
Il Calcio è uno sport di contatto e le probabilità di rischio di diffusione di contagio, a nostro avviso sono elevate, le nostre strutture non ci consentono di applicare i protocolli previsti con totale efficacia, i numeri dei contagi sono in ascesa e la stagione invernale alle porte non agevola nessuna condizione menzionata. È comprensibile a tutti che anche con un singolo caso di contagio di un componente della squadra scaturirebbe l’isolamento fiduciario per tutti i componenti e relative paure e tensioni nelle rispettive famiglie.
Quindi, fare calcio per fare cosa? Che fretta c’è di ricominciare con un campionato di Terza categoria? Non è nostra intenzione mettere in discussione le indicazioni della Lnd né tantomeno vogliamo dare giudizi sull’operato degli organi di governo del calcio dilettantistico regionale, ci assumiamo totalmente le responsabilità della nostra scelta e non intendiamo condizionare eventuali decisioni di altre società. Il Cr Abruzzo ha proposto come data di ripartenza l’8 novembre, Noi non siamo d’accordo e abbiamo proposto l’inizio del campionato a fine gennaio 2021 sempre se ci saranno delle condizioni migliorative. Altrimenti, per noi, un anno senza calcio sarà presto dimenticato, mentre un solo caso di contagio all’interno della squadra diventerebbe un incubo per tutti“.