Risveglio in rosa per Lanciano, letteralmente invasa dalla carovana del Giro d’Italia per la partenza della decima tappa, da Lanciano, appunto, fino a Tortoreto, per 177 km di corsa. Un risveglio festoso tra palloncini, magliette e cappellini, rigorosamente in rosa che però, dopo lo start e la partenza dei 176 ciclisti, ha lasciato spazio a critiche e polemiche.
Lanciano si è divisa in due. Logisticamente, per i divieti e modifiche alla mobilità per consentire il passaggio della corsa e concettualmente: tra chi stamattina era in piazza, ad incitare i ciclisti e chi, da dietro lo schermo di pc o tv, ha trovato sconveniente un evento di tali proporzioni visto il momento storico che stiamo vivendo.
Ed è proprio nel giorno della vigilia dell’entrata in vigore del nuovo DPCM firmato da Giuseppe Conte che, a distanza di sei mesi dal primo, continua a limitare pesantemente le libertà di ognuno, entrando persino in casa, facendo la conta di parenti e amici che possono sedersi attorno allo stesso tavolo, rigorosamente con la mascherina, che il centro di Lanciano diventa teatro di un maxi assembramento di tifosi, curiosi e appassionati in cui rispettare le distanze di sicurezza diventa pressoché impossibile.
Il pubblico delle grandi occasioni, come si dice in questi casi, si è riversato in piazza Plebiscito, lungo corso Trento e Trieste e nelle vie toccate dal Giro, proprio come accade per il Mastrogiurato o per il Dono, annullati quest’anno per il pericolo covid, per poter dire “io c’ero”. L’altra metà di Lanciano, però, ha preferito guardarlo dalla tv, a distanza di sicurezza, per rispettare ciò che da mesi ci viene ripetuto: “evitate assembramenti e rispettate le distanze di sicurezza”.
E allora nulla da dire al Giro d’Italia, organizzazione impeccabile e unica vera gara che unisce, come ha detto il sindaco Mario Pupillo, ma sui social giù di polemiche. “E le distanze dove sono?”, “Il covid non attacca il Giro d’Italia?”, “Era [mar_dx] proprio il caso di organizzare un evento simile?”, sono solo alcune delle frasi, trend topic del giorno in città che si leggono tra i commenti a foto e video della mattinata.
Ed è lecito, dopotutto, chiedersi se fosse davvero il caso di ospitare un evento di tale portata quando, nello stesso tempo, dal Governo si chiede il più rigoroso rispetto delle norme anticovid. Insomma, mascherine indossate da tutti (anche dai ciclisti), sanificatori e soluzioni idroalcoliche come se piovesse non sono bastati a placare le polemiche di chi è stufo di una situazione che purtroppo non accenna a scomparire. Nonostante le distanze inesistenti, speriamo però che le norme basilari rispettate comunque stamattina siano sufficienti a tenere lontano il covid dalla nostra città, perché in fondo un Giro vale il rischio?