“La terra era il nostro unico datore di lavoro”. Così Fioravante D’Acciaro ha ricordato oggi le lotte dei sansalvesi per l’assegnazione dei terreni di Bosco Motticce. L’occasione è stata l’inaugurazione del monumento “Humus”, posto all’interno della rotatoria all’inizio di via Gargheta dove, il 12 marzo 1950, oltre un migliaio di braccianti partì per raggiungere e rivendicare quelle terre incolte.
L’associazione “Il bosco e la bandiera” ha organizzato l’evento per non dimenticare quei tragici fatti che si collocano nel periodo delle lotte contadine del dopoguerra. A San Salvo il tributo di sangue della repressione si evitò grazie all’intervento del parlamentare del Pci, Bruno Corbi; qualche giorno dopo, il 20 marzo, a Lentella, invece, l’esito fu ben diverso [LEGGI].
Il monumento è stato ideato dallo sculture Claudio Gaspari e realizzato dalla Groon Steel di Vitale Ialacci. “I blocchi – ha spiegato Gaspari – rappresentano le zolle del terreno arato. Il materiale scelto è il corten, il suo colore ricorda quello della terra”.
Per l’occasione sono intervenuti i rappresentanti istituzionali di Comune, Provincia, Regione e Governo, dei sindacati e delle associazioni di categoria e del comitato organizzatore.
La manifestazione si è aperta con l’appassionata testimonianza di D’Acciaro, all’epoca 15enne, che ha ripercorso le fasi della vicenda. Poi, è toccato al sindaco Tiziana Magnacca: “C’è un prima e dopo. Prima di quei fatti c’erano moltissimi braccianti e pochi proprietari terrieri. Il dopo iniziato da qui portò cambiamenti economici e culturali, si accrebbe la consapevolezza dell’esperienza mutualistica che portò alla nascita delle cooperative e nacque l’idea di una società aperta. A San Salvo auguro il coraggio e la capacità di stare insieme di quegli uomini. Grazie a loro e a chi li ha voluti ricordare”.
[ant_dx]L’ex sindaco Gabriele Marchese e rappresentante dell’associazione Il bosco e la bandiera ha invece ripercorso le tappe che hanno portato alla riscoperta di questa vicenda: “Nel 2003 abbiamo iniziato le ricerche, tre anni dopo è stato pubblicato il libro (che è leggibile inquadrando il QR Code nella parte del monumento sul marciapiede antistante la rotatoria, ndr), nel 2010 il documentario. Così abbiamo fatto diventare una lotta di parte patrimonio di tutti”.
Il presidente dell’Euro Ortofrutticola del Trigno, Nicolino Torricella, ha sottolineato la convivenza di due mondi: “Mai una comunità ha saputo coniugare così bene industria e agricoltura. Dobbiamo tornare a credere nell’agricoltura, non a caso è stato l’unico settore che non si è fermato neanche durante il lockdown”.
Tra gli altri interventi anche quelli di Carmine Ranieri (segretario regionale Cgil), Nicola Antonio Sichetti (Cia), Manuele Marcovecchio (Regione), Mario Pupillo (presidente della Provincia di Chieti) e del senatore Gianluca Castaldi.
A concludere l’evento le parole del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, già da stamattina presente in città: “Il lavoro è un problema centrale ancora oggi. Abbiamo aiutato chi era in difficoltà, ora bisogna pensare al futuro. Ci sono 209 milioni di euro dall’Europa, non devono esserci disuguaglianze ma vanno create opportunità per tutti. Il mio invito è di unirci tutti come fu una volta qui”.