Il regista vastese Giuseppe Di Renzo porta sul grande schermo Storia di Ray, un “ritratto in chiave fiabesca del cinquantaquattrenne Ray Sugar Sandro, al secolo Sandro Micolucci, showman di provincia (di Lanciano, ndr) che, attraverso una sana volontà e libertà nel fare-arte, riesce a legittimare, oramai da trent’anni a questa parte, il suo essere-nell’arte“.
Il film, che nelle ultime settimane ha vinto il premio come “miglior documentario” al Varese International Film Festival ed è stato presentato a Terra di Siena International Film festival, è stato diretto da Giuseppe Di Renzo, che ne ha scritto il soggetto e la sceneggiatura con Silvio Laccetti. La fotografia è di Paride Fusoni, montaggio di Aline Hervé. Storia di Ray è prodotto da Giuseppe Di Renzo (Michi SRLS) Lorenzo Giovenga, Lorenzo Lazzarini eValentina Signorelli (Daitona SRL).
“Abbiamo seguito Ray Sugar Sandro per circa quattro anni e, fin dall’inizio, abbiamo capito che la sua storia fatta di sogni, speranze, delusioni e desideri, era quella che più di tutte apriva ad un ventaglio di letture e possibilità sia narrative che estetiche – racconta Di Renzo -.
Quello che più è risultato interessante sono state appunto la profondità e la purezza di tali sentimenti e di tali virtù: sono proprio i sogni e la spensieratezza (a tratti anarchica-infantile) di questo 51enne dal fisico scolpito ad avere pilotato la struttura della narrazione fin dall’inizio ed averci convinto a raccontare, anche se in maniera documentaristica, una fiaba”.
“Nella vita quotidiana di Ray, oltre alle tante mansioni artistiche tra cui il canto, la recitazione, la poesia e il nudo artistico, orbitano svariati sogni e passionali obiettivi: il più recente (e da noi documentato) è quello di voler esibirsi nuovamente sul famoso palco di STRAfactor, talent show d’importazione americana, che privilegia le stramberie della periferia musicale italiana e ne evidenzia gli eccessi.
Questo desiderio però, osservato ed interpretato dagli occhi di chi è costantemente vicino al nostro Sugar, e in questo caso dal suo fratello maggiore di nome Nico, risulta non dissimile dal canovaccio di tante fiabe in cui il protagonista, prima di realizzarsi nel finale, sopporta molteplici angherie e non pochi soprusi. E infatti Ray, dopo essersi trasformato in un asino prima ancora di riuscire a comparire nel tanto anelato show televisivo, dovrà sfuggire, nella sua nuova forma animale, ad una grottesca coppia di clown per riuscire a realizzare la sua ultima volontà: volare!”.
La produzione di questo film di Giuseppe Di Renzo abbraccia un vasto arco di tempo. “Il primo anno è stato caratterizzato da incontri assidui, ed è stato sfruttato soprattutto per cogliere le sfumature del personaggio e le metamorfosi di queste davanti la macchina da presa. Dopo aver visionato il materiale Di Renzo, assieme al co-sceneggiatore Silvio Laccetti, ha delineato la trama e strutturato il piano di lavorazione.
Per i successivi tre anni gli incontri sono stati meno assidui ma comunque frequenti; consci del fatto che la parte dell’asino sarebbe comunque stata girata a copione, era che la parte di Ray che doveva, e così poi è stato, prendere vita esclusivamente dalla realtà poi ri-sceneggiata in fase di montaggio”. Il film avrà una distribuzione in sale cinematografiche selezionate a partire da fine novembre.