Striscioni in via Pertini contro il coordinatore Luigi D’Eramo e la consigliera Sabrina Bocchino stamattina a San Salvo in occasione della conferenza stampa della Lega Abruzzo.
Il clima all’interno del partito era già sembrato tutt’altro che sereno nei giorni scorsi quando il sindaco Tiziana Magnacca ha diffuso un comunicato nel quale si leggeva: “Ricordiamo anche che San Salvo non è terra in cui si possano misurare personaggi e personalità, peraltro non sansalvesi, e che San Salvo non ha bisogno di tutoraggi di nessun tipo” [LEGGI].
Evidente stamattina l’assenza di esponenti di partito e istituzionali di San Salvo su un tema così importante. Su tale circostanza e sulla presenza degli striscioni, Manuele Marcovecchio e D’Eramo hanno così risposto: “Si trattava di una conferenza stampa tecnico-giuridica, abbiamo voluto evitare commistioni partitiche. Ognuno è libero di manifestare il dissenso, ma è un tema che non ci appassiona. Gli striscioni probabilmente sono da parte di chi non ha capito quanto stiamo spiegando oggi”.
“Mi preme ricordare – ha poi aggiunto D’Eramo – che la linea la denifiscono i coordinatori regionali e provinciali, anche dopo un dibattito interno, e poi tutti la devono seguire”.
[ant_dx]Poco prima dell’inizio della conferenza stampa, è stato diffuso un comunicato firmato del nucleo storico della Lega di San Salvo e Dogliola (integralmente riportato in basso): Vitale Torino (coordinatore cittadino), Amedeo Di Battista, Nadia Marrone, Antonio Napolitano e Roberto Di Gregorio.
Gli striscioni sono stati poi fatti rimuovere dal sindaco Tiziana Magnacca che dice: “Sono stata informata della vicenda mentre ero fuori San Salvo. Ho chiesto all’assessore alla Polizia locale di intervenire con tempestività ai fini della rimozione degli striscioni inviando sul posto gli agenti. Pur riconoscendo a tutti il diritto di critica, come amministrazione comunale non riteniamo condivisibile la protesta che prenda di mira non la politica ma le persone, pur nel legittimo diritto a manifestare il proprio dissenso”.
Questo il testo del comunicato:
“Chi non conosce la storia è costretto a riviverla”. Già solo questo semplice detto popolare, basterebbe per spiegare la catastrofe elettorale della lega Abruzzo. Nei movimenti politici caratterizzati dalla forte personalità e popolarità del proprio leader, infatti, alla fiammata elettorale iniziale ( capace di far eleggere tutto e tutti), segue la fase del declino elettorale, se non si è capaci anche di esprimere – contemporaneamente – una classe dirigente politica all’altezza e candidati validi, espressi innanzitutto dal territorio.
Senza scomodare troppo la storia, ma guardando solo quanto è accaduto negli ultimi anni, è facile individuare movimenti politici passati velocemente di moda. Chi non ricorda il “prode” Di Pietro, con l’Italia dei valori, l’inarrestabile Renzi del 2014 ed il super comico Grillo con il suo movimento. Quando l’elettorato si accorge che dirigenti e candidati non sono all’altezza, lì rimanda a casa.
Ora, la lega Abruzzo è ad un bivio: continuare a vivere di rendita della fiammata elettorale iniziale, pensando semplicemente che basti essere amico dell’amico del leader, farsi una foto con quest’ultimo, appartenere ad un certo cerchio magico, per continuare a raccogliere consensi elettorali, ormai solo aleatori; oppure cominciare ad individuare e costruire – da una parte – una classe dirigente politica capace, motivata e lungimirante ( il cui primo obbiettivo è creare unione e non divisione, accordi e non dispetti politici); e, dall’altra parte, cercare di candidare sempre la migliore espressione del territorio e non ” l’asino politico ” di turno, semplicemente perché sarà sempre fedele.
Senza tener conto del fatto che la lega possiede una risorsa fondamentale per ogni successo elettorale: Il Militante . Purtroppo, continuare ad ignorarlo – o peggio a mortificarlo – significa andare incontro ad una sicura sconfitta elettorale.
Abbiamo voluto fare queste semplici riflessioni – innanzitutto da militanti storici – perché è da un po’ di tempo che il Nostro Movimento politico, dalle nostre parti, è letteralmente addormentato. Nessun incontro politico , nessun dibattito, nessuna iniziativa a difesa e sostegno del territorio , le uniche iniziative si riducono ad estemporanee conferenze stampa, il più delle volte solo autocelebrative .
Eppure, qualcuno dovrebbe cominciare seriamente a preoccuparsi, perché con questi numeri la lega Abruzzo difficilmente rieleggerà qualche parlamentare (al netto della riduzione referendaria e della legge elettorale); e i dieci consiglieri regionali saranno presto un lontano ricordo e, nella provincia di Chieti, avere tre consiglieri regionali su quattro della maggioranza ( con annesso assessore), sarà un miraggio.
Per non parlare, poi, delle ormai prossime scadenze elettorali comunali della nostra zona (prima Vasto, poi San Salvo), in cui la lega sarà costretta a presentarsi depotenziata ed appunto addormentata .
È assolutamente necessario un cambio di rotta, bisogna tornare ad offrire una prospettiva politica vera e seria; smetterla di imbarcare anche i vari trombati e tromboni, attratti semplicemente dall’opportunità di occupare un posto al sole.
E’, proprio perché amiamo la lega, che abbiamo deciso di rivolgere quest’accorato appello; la lega è innanzitutto patrimonio di tutti i militanti che – come noi – hanno contribuito, con fatica e dedizione, a farla diventare primo partito anche in Abruzzo.
Noi eravamo, siamo e saremo sempre della Lega”.