“I colleghi che ci hanno preceduto ci hanno indicato la strada e come percorrerla” e “i caduti non sono ‘eroi’, ma persone semplici. Spesso non portatori di grandi saperi, ma portatori di grandi valori”. Queste le parole del capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, intervenuto alla cerimonia di intitolazione dell’area della chiesa di San Michele Arcangelo al Prefetto Antonio Manganelli [LEGGI], che della polizia è stato il capo dal 2007 al 2013. Evento che vede anche la partecipazione del Prefetto di Chieti, Armando Forgione e del Questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, all’ultimo giorno di servizio prima della pensione. Presenti anche il sindaco Francesco Menna, le autorità nazionali e locali e la moglie di Antonio Manganelli, Adriana Piancastelli.
Tante le testimonianze sulla figura di Manganelli: “Antonio avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, era una persona di una tale intelligenza – afferma Gabrielli – Non era uno sbirro abbattiporte, ma era anche duro di sale. Non si confonda la sua umanità con certe immagini oleografiche”.
“Lo chiamavano il capo col sorriso – ricorda la moglie -. Il capo di grande lievità, ma non di faciloneria”. Armando Forgione, Prefetto di Chieti e stretto collaboratore di Manganelli racconta: “Il capo era uno che cercava di coinvolgerci emotivamente e riusciva a toccare le corde del carattere di ognuno di noi convincendoci della bontà dei progetti anche quando qualcuno di noi non era convinto. Anche nei momenti difficili c’era sempre una battuta che modificava la situazione”. Parole di stima anche da parte del Questore, Ruggiero Borzacchiello: “Era considerato un rivoluzionario. Puntò sulla prevenzione”.
Largo Antonio Manganelli sarà impreziosito da un monumento ai Caduti della Polizia di Stato, inaugurato oggi stesso. Nel giorno in cui si celebra San Michele Arcangelo, patrono della città e della Polizia di Stato, “l’omaggio alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, commemorando quanti sono caduti nell’esercizio del loro dovere”.