Da giorni cittadini e agricoltori all’interno dei comuni di Frisa, Ortona e San Vito segnalano l’insistenza di un odore nauseabondo nei pressi dell’alveo del fiume Moro.
La mattina di ieri, 20 settembre, gli attivisti del movimento ambientalista Nuovo Senso Civico, insieme ad alcuni residenti, con la partecipazione del sindaco Nicola Labbrozzi e del consigliere comunale Romano Mattioli del comune di Frisa, hanno effettuato una ricognizione lungo il suo corso e dei suoi piccoli affluenti.
È emerso un quadro sconcertante: acque putride e la morte della flora e della fauna acquatica. “Risalendo lungo i piccoli affluenti del Moro abbiamo individuato l’origine degli sversamenti illeciti provenienti da alcune aree dei comuni di Crecchio e di Poggiofiorito. – si legge nella nota del movimento – Il Moro sfocia nella Riserva Naturale Regionale Punta dell’Acquabella, appena raggiunta dalla pista ciclabile e le immagini parlano più delle tante parole che si potrebbero usare per descrivere l’ennesimo esempio di pessima gestione del nostro brand turistico. Siamo tutti concentrati sull’attesa del completamento della pista ciclabile, enorme volano di attrazione turistica da tutta Europa, ma continuiamo a dimenticarci dell’enorme problema della depurazione delle acque che giungono in mare. Tutto questo non va bene per niente. – dicono ancora da Nuovo Senso Civico – Non va bene per noi che qui ci viviamo e non va bene per i turisti che ci stiamo impegnando ad attrarre. È giunto il momento di prendere una direzione univoca se vogliamo che non ci siano sfumature marroni sulla Via Verde della Costa dei Trabocchi, con conseguenze irreparabili per il danno di immagine. Con facebook e instagram la velocità di alcune comunicazioni potrebbe rovinare in un attimo il lavoro di anni”. [mar_dx]
La riqualificazione delle acque dei nostri fiumi è prerogativa imprescindibile degli Enti preposti alla loro tutela, ricorda Nuovo Senso Civico, potenziando i depuratori e punendo con sanzioni esemplari le attività industriali che continuano ad inquinare il nostro ambiente. “L’esito delle nostre indagini – conclude la nota – sarà consegnato alle autorità competenti”.