Tensioni sui pullman che portano da Vasto alla zona industriale di Atessa. L’aumento della capienza dei mezzi pubblici, disposto dalla Regione nonostante l’emergenza Covid, crea preoccupazioni e tra i lavoratori e questi problemi si riverberano sui conducenti.
È quanto racconta Paolo Sallese, rappresentante della Filt-Cgil nella compagnia di trasporti controllata dalla Regione Abruzzo. Sulla linea Vasto-Sevel “alcuni lavoratori prima non salgono sul pullman e poi restano in piedi evitando all’autista di svolgere il proprio lavoro in sicurezza. È accaduto ieri, alle ore 13.15”.
“Alla base della protesta, la pretesa di voler continuare a viaggiare in 27 su autobus che, in base all’ultima ordinanza regionale la numero 85 firmata dal presidente Marsilio, prevede la possibilità di viaggiare con 46 persone tutte con proprio posto a sedere”, riferisce Sallese, che è componente del comitato di sicurezza Covid dell’azienda. “Solo domenica scorsa altri lavoratori hanno bloccato il servizio pubblico in corso Mazzini, di fronte alla caserma dei carabinieri. Ed oggi, è ancora lo stesso posto teatro di atteggiamenti incivili ed irresponsabili, con i quali si è creato un intralcio al traffico di non poco conto.
Strumentalizzare un fenomeno così grave, quale la pandemia Covid, affermando l’utenza passeggera, che in nome della sicurezza non si possa sull’autobus, sedere uno accanto all’altro nonostante tutti i DPI del caso, per poi la stessa utenza è a calcata alle fermate priva di distanziamento e mascherine, dimostra grave irresponsabilità personale e morale da parte di costoro. Basta – afferma Sallese, che chiede unità alle altre sigle sindacali – non è più il tempo di tollerare ricatti, minacce ed ingiurie sui servizi pubblici. Si chiede anche all’azienda mano dura e tolleranza zero”.
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