Se si facesse a Casalbordino, l’ospedale non sarebbe di Vasto, ma diventerebbe il punto di riferimento di tutto il territorio da Lanciano in giù. Un ospedale grande, invece di due piccoli, per poter avere più servizi, medici di alto livello e anche la sala emodinamica. La pensano così i sindaci dell’Unione dei Miracoli.
Presi di mira dal fuoco incrociato proveniente da destra e sinistra, i primi cittadini di Casalbordino, Filippo Marinucci; Scerni, Alfonso Ottaviano; Pollutri, Mario Nicola Di Carlo, e Villalfonsina, Mimmo Budano, reagiscono alle polemiche.
“In un incontro con l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, abbiamo parlato degli interventi sull’ospedale vecchio e anche del nuovo riguardo all’ubicazione”, racconta Ottaviano. “Vogliamo conoscere le intenzioni relative a questo progetto. La Giunta di Casalbordino ha proposto la localizzazione dell’ospedale unico Vasto-Lanciano. Non è nostra intenzione – precisa – rubare l’ospedale a Vasto. Abbiamo anche sollecitato la Regione a completare la rete dell’emergenza-urgenza con interventi mai arrivati a Casalbordino, che non ha ancora avuto l’ambulanza, né il potenziamento della guardia medica”.
Mimmo Budano si toglie un sassolino dalla scarpa: “In questa vicenda c’è stata anche qualche offesa. Un’opinione diversa non può essere tacciata di pressappochismo”. Il riferimento è all’intervista rilasciata a Zonalocale dall’ex sindaco di Vasto, Luciano Lapenna [LEGGI]. “Siamo all’anno zero: non esiste neanche il progetto del nuovo ospedale; c’è solo un terreno comprato. Vorrei, invece, che si dibattesse sul futuro di questo territorio. Vedo che i partiti, in base alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni, sono d’accordo. Allora mi viene da dire: se siete tutti d’accordo, perché siete stati fermi per tutto questo tempo? A noi non interessa piantare una bandierina. A noi interessa che la Regione ci dica se vuole fare due ospedali con difficoltà di funzionamento, come oggi lo sono quelli di Vasto e Lanciano, oppure se ha altre intenzioni, assicurando la rete dell’emergenza-urgenza, che è diversa dall’ospedale. Se fai 200 interventi l’anno, sei un piccolo ospedale; se ne fai 500, sei di alto livello. Perciò ci siamo proposti dicendo: c’è anche questo territorio. Certo – rimarca Budano – Pozzitello, con l’attuale rete viaria, è un po’ penalizzante per la nostra zona. Ma lungi da noi fare polemiche o bloccare l’iter”.
Il primo a proporre di fare l’ospedale a Casalbordino è stato il sindaco del paese, Filippo Marinucci, che è anche primario di Rianimazione all’ospedale di Vasto: “Se la Regione vuole fare una sanità di qualità, la può fare con un ospedale da 400 posti letto, che è molto meglio di 3-4 da 200 e può, magari, avere ambizioni di diventale un Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione, n.d.r.) di secondo livello”, con servizi più qualificati per i pazienti in situazioni critiche, “e con la possibilità di avere l’emodinamica” per salvare la vita alle persone colpite da infarto. “Un ospedale da 200 posti non è attrattivo per i professionisti, che preferiscono ospedali da 400 posti con prestazioni di alto livello”.
“La nostra – chiarisce Di Carlo – è stata una proposta, la decisione spetta alla Regione. Però noi rappresentiamo il territorio e vogliamo essere sentiti. Siamo stati attaccati da personaggi che hanno sempre vissuto di politica e oggi sono resuscitati”.
Però il maggiore azionista del governo regionale, la Lega, non ha lasciato spazio a strade diverse da quella che porta a Pozzitello, stando alle dichiarazioni dei consiglieri regionali Manuele Marcovecchio e Sabrina Bocchino [LEGGI]. “Prendiamo atto – commenta Budano – delle dichiarazioni di ieri. Noi vogliamo che la decisione si faccia sulla base di valutazioni strategiche”. Marinucci ribadisce: “Noi accettiamo tutte le soluzioni e non facciamo polemiche. Risolvano loro le questioni di partito, visto che ci sono state dichiarazioni contrastanti”.
Poi i sindaci dell’Unione dei Miracoli precisano: “All’incontro l’assessora Verì non è venuta con un’idea precisa, ma con un’apertura alle proposte”.