Spighe di grano simbolo non solo del pane ma anche di semina e speranza. È stato completato ieri a Lentella il murale in ricordo del sacrificio di Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco, i due braccianti uccisi da un carabiniere nel 1950 mentre tornavano dallo “sciopero alla rovescia”.
L’opera è stata realizzata da Marco “Keno” Del Negro di Vasto e Andrea “Emeid” Ranieri di Ortona e si inserisce nella serie di iniziative organizzate dal Comune per il 70° anniversario dell’Eccidio. Il fatto storico si incastona in quegli anni ’50 che videro l’Italia attraversata dalle lotte contadine spesso represse nel sangue. Nel marzo 1950 i cittadini di Lentella attuarono lo “sciopero alla rovescia”: per protestare contro i ritardi del Governo nelle opere pubbliche lavoravano, gratuitamente, alla costruzione della strada di collegamento con la fondovalle Trigno, vista come unica via per usicre dalla miseria, al grido di “pane e lavoro”. Il 21 marzo, di ritorno dalla giornata lavorativa, l’appuntato dei carabinieri Vincenzo De Vita (inviato nel paese dal prefetto) aprì il fuoco sui manifestanti: a terra restarono Nicola Mattia di 41 anni e Cosmo Mangiocco di 26, diversi i feriti [LEGGI]. Il giorno dopo, la Cgil indisse uno sciopero generale durante il quale si registrarono altri morti a Parma e Avezzano; a Lentella 90 persone furono imputate per manifestazione sediziosa e resistenza a pubblico ufficiale (poi prosciolte e amnistiate).
L’emergenza Covid-19 ha inevitabilmente influenzato le iniziative in programma (tra le quali la visita del premier Giuseppe Conte, sulla quale si attende l’ufficialità della data). Nelle prossime settimane sarà posto anche un monumento dello scultore Ettore Altieri in ricordo del sacrificio di Mattia e Mangiocco all’inizio della strada che oggi collega il paese alla “Trignina”, la stessa per la quale nel 1950 si protestava.
L’opera, in piazza del Mercato, è accompagnata da un carico storico ed emotivo avvertito anche dagli autori. “È la commissione ‘più particolare’ che mi sia capitata – dice Del Negro – e per particolarità intendo l’argomento alla quale è legata: ho sentito la pressione e l’importanza del compito affidatomi per rappresentare al meglio il sacrificio di chi ha lottato per i diritti di tutti“.
Poi, la spiegazione di com’è nato il murale: “L’intenzione non era fare un monumento funebre. La composizione dell’opera ispirata dalle avanguardie artistiche del 900, come il neoplasticismo e la Bauhaus, è principalmente basata sui colori primari che attraverso le forme geometriche creano dinamismo fino a fondersi sulla fine del muro componendo un lettering (testo) ‘e lavoro’; su questo aspetto sono stato ispirato anche dalle forme del muro. La mano a terra, segnata dal duro lavoro, rappresenta le vittime dell’eccidio (e delle lotte contadine di quegli anni in generale), lascia andare tre spighe di grano (dal quale si ottiene il pane) come se fosse una semina simboleggiando speranza e rinascita. Posso dire che è uno dei lavori al quale tengo di più e per il quale provo maggiore soddisfazione”.
Per Keno ed Emeid sono stati tre giorni diversi passati nel piccolo comune del Vastese, “Abbiamo trovato una bellissima accoglienza e ciò non è scontato, per questo ringraziamo quanti ci hanno fatto compagnia e chi in questi giorni è passato per osservare la progressione dell’opera: ci sono stati numerosi curiosi, discreti, ma tutti hanno tenuto a mostrarci il loro apprezzamento. Ringraziamo in modo particolare lo scultore Ettore Altieri che ha fatto da tramite e l’amministrazione comunale che ci ha dato grande fiducia da subito. Infine un mio grande grazie personale va ad Emeid senza il quale il risultato non sarebbe stato lo stesso”.
Soddisfatto ed emozionato il sindaco Carlo Moro (nipote di una delle vittime, Mattia): “È un modo per rendere il ricordo ancora più visibile, se possiamo definirlo così, di ciò che è stato. Il grano è il passato, il presente e il futuro perché ancora oggi i nostri terreni hanno una vocazione contadina. Come amministrazione siamo orgogliosi di questa opera. Ai due artisti Keno ed Emeid vanno i nostri complimenti più sinceri, hanno fatto un ottimo lavoro e siamo davvero soddisfatti. Nei prossimi giorni realizzeranno un’altra opera dedicata a legalità e giustizia“.
Come detto, in programma ci sono altri momenti per ricordare l’evento di 70 anni fa. Domenica 4 ottobre ci sarà l’inaugurazione del monumento di Altieri e l’intitolazione della biblioteca comunale (nella stessa piazza del murale) a Pierino Sciascia, storico e indimenticato sindaco comunista e tra i protagonisti dello sciopero alla rovescia.