Il progetto di impianto di trattamento di rifiuti sanitari a rischio infettivo con annesso deposito di rifiuti pericolosi e non verso la bocciatura. Nei confronti dell’intervento localizzato ad Atessa e proposto dalla Di Nizio srl il comitato Via regionale, nella seduta del 10 settembre scorso, si è espresso con un preavviso di rigetto. Diverse le lacune riscontrate: l’effetto cumulo con gli altri impianti della zona, la ricaduta degli inquinanti, l’aumento del traffico veicolare ecc.
Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, è soddisfatto per lo stop e commenta così: “Per adesso il progetto della ditta Di Nizio è stato bloccato. Non è un successo soltanto del Comune di Atessa, ma è un risultato importantissimo per la salute e la sicurezza dei cittadini dell’intera Val di Sangro. Il comitato regionale competente ha, infatti, riconosciuto le convincenti argomentazioni contenute nel parere negativo del Comune di Atessa in sede Vinca (Valutazione di Incidenza ambientale). Nel preavviso di rigetto sono evidenziate anche le gravi carenze [ant_dx]di merito dello stesso progetto. Vedremo se e come eventualmente la ditta integrerà così tante lacune. La nostra attenzione resta vigile fino al verdetto finale della Regione”.
“L’amministrazione comunale – prosegue Borrelli – esprime soddisfazione per la decisione presa finora e ringrazia i tecnici della commissione municipale Vinca per l’ottimo lavoro svolto; ringrazia Legambiente, il WWF, Nuovo Senso Civico, e il comitato cittadino Val di Sangro per il contributo dato alla preparazione della ricca e puntuale documentazione prodotta per opporsi a un impianto che comprometterebbe il già delicato equilibrio ambientale di questa zona”.
La Di Nizio, nel frattempo, ha annunciato un ricorso al Tar proprio sulla Vinca del Comune. “Continueremo – conclude Borrelli – con professionalità e coerenza, a difendere in tutte le sedi le buone ragioni delle comunità che vivono e lavorano in Val di Sangro e sono giustamente preoccupate per la loro salute e per il forte impatto ambientale, che un impianto simile necessariamente comporta. Semmai la richiesta della Nizio fosse autorizzata dalla Regione, la Val di Sangro diventerebbe la discarica nazionale dei rifiuti sanitari, anche pericolosi, visto che arriverebbe nel nostro territorio oltre un quarto degli scarti a rischio infettivo di tutta Italia. Ecco perché continueremo questa battaglia, che non è solo nell’interesse dei cittadini atessani, ma degli abitanti dell’intera valle”.