La paura dello scippo del nuovo ospedale serpeggia tra gli amministratori del Vastese. L’incontro al dipartimento dell’assessorato della Sanità della Regione Abruzzo in programma mercoledì scorso è stato rinviato senza alcun preavviso.
I tecnici della Regione hanno sollevato dubbi riguardanti la presenza di un elettrodotto e l’assenza di opere di urbanizzazione (fogne e strade in primis) [LEGGI]. I dubbi emersi hanno suscitato non poca sorpresa soprattutto per i tempi, 21 anni dopo l’acquisto dei terreni. A smentire la Regione spunta una relazione tecnica del Comune di Vasto risalente al 7 settembre 2011.
Si tratta di uno dei documenti che Forte avrebbe consegnato durante la riunione saltata. Nel documento firmato dai dirigenti di tre settori del Comune (Roberto D’Ermilio, Alfonso Mercogliano, Ignazio Rullo) si legge che per quanto riguarda la fogna “l’area risulta servita verso ovest da una fognatura di recente costruzione che percorre il lotto, per tutta la sua lunghezza, in adiacenza alla strada rurale; la condotta è stata realizzata in Pead e ha un diametro di 400 mm”.
Capitolo strade: la relazione mette in evidenza il collegamento verso ovest grazie “alla Sp 181 e verso est dalla Statale 16: queste due importanti arterie sono allacciate dalla strada denominata Buonanotte che risulta adiacente al lotto. Occorrerà realizzare il solo tratto di accesso sul lotto d’intervento che è posto a una distanza di circa 200 metri”. Viene inoltre citata l’esistenza di due sottopassi dell’A14 che permettono l’accesso direttamente dalla Sp 181.
[ant_dx]Infine, “ok” anche per:
– fornitura idrica con il serbatoio di colle Pizzuto a 700 metri di distanza “che permette la facile realizzazione di una condotta idrica ad esclusivo uso del futuro ospedale”;
– gas metano: “all’interno dell’area è presente una condotta di acciaio di gas metano di proprietà della società Snam Rete Gas denominata Allacciamento Comune di Vasto. Prospiciente il lotto d’intervento, sulla Sp 181, insiste una cabina di decompressione che permette l’allaccio in media e bassa pressione necessario per l’intervento in oggetto;
– energia elettrica: la zona è perfettamente dotata di energia elettrica in media tensione che permette, tramite cabina, l’allaccio all’ospedale.
Chiara la conclusione del documento: “La realizzazione dell’ospedale è conforme alle previsioni di piano regolatore. Alla luce di quanto sopra dettagliato appare evidente che l’area oggetto dell’intervento per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero risulta completamente infrastrutturata“.
Il timore è che la giacchetta dei vertici regionali sia tirata da qualche parte a favore di un ospedale unico Vasto-Lanciano nonostante le diverse rassicurazioni pubbliche sul nuovo presidio da collocare in un’area “espressione del territorio” (come nelle parole dell’assessore Nicoletta Verì il 2 luglio scorso a San Salvo). Quell’area oggi è già di proprietà della Asl Lanciano Vasto Chieti, rumors insistenti parlano di più di un occhiolino strizzato alla Val di Sangro come sede di un futuro nosocomio.
“Insieme al sindaco di San Salvo ci batteremo per evitare questo scippo” ha detto ieri il primo cittadino di Vasto, Francesco Menna; Tiziana Magnacca ha chiamato all’unità dei rappresentanti del territorio [LEGGI].
L’atteso incontro si terrà lunedì 14 settembre, rinvii senza preavviso permettendo.