Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, ha disposto il prolungamento dell’attività delle postazioni mobili di Ortona e Atessa per l’esecuzione di tamponi alle persone che rientrano o sono già rientrate in Abruzzo da altre regioni, oltre che dai Paesi a più alto contagio da Coronavirus.
“I numeri ci dicono che al momento il territorio della provincia di Chieti non è ad alto rischio virologico – afferma Schael -, ma prolunghiamo l’attività dei drive-in fino al 23 settembre e speriamo che arrivino i non virtuosi, i vacanzieri di ritorno che non hanno rispettato le regole”.
“I primi report sulle attività di prevenzione svolte, sia in merito alla partecipazione sia all’esito dei test – aggiunge – sono confortanti: in una settimana sono stati eseguiti 2.730 test sierologici sul personale della scuola, di cui 27 risultati positivi, mentre ai drive-in sono stati effettuati 1.335 tamponi. In generale, i casi positivi identificati di persone in rientro in provincia di Chieti sono 7, e 10 i migranti ospitati nei centri di accoglienza, con un’età media delle persone testate di 37 anni”.
“Dati sicuramente incoraggianti, che non devono però farci abbassare la guardia – sottolinea -. Per questo andiamo avanti con l’intento di garantire soprattutto un margine di sicurezza al mondo della scuola per la ripresa delle lezioni, chiedendo a tutto il personale, docente e non, di sottoporsi al test sierologico, che è possibile effettuare fino al 17 settembre rivolgendosi al proprio medico di medicina generale o al Distretto sanitario di appartenenza”.
Dal direttore generale un appello ai ragazzi che “approfittano di questi ultimi giorni per scampoli di vacanza fuori regione: vadano a fare il tampone in uno dei nostri drive-in, che rappresentano un’opportunità per mettere al sicuro la loro salute e quella delle persone vicine, con una modalità agile e nella più totale riservatezza. Mi appello, perciò, a quanti hanno trascorso anche solo qualche giorno fuori regione, a recarsi a Ortona o Atessa per sottoporsi al test, ma anche alle persone che hanno frequentato luoghi o locali affollati, partecipato a feste, cerimonie, uscite in gruppo e, più in generale, a quanti hanno avuto comportamenti a rischio”.