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Con 15 voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e 8 contrari delle opposizioni, il Consiglio comunale di Vasto ha approvato il consuntivo del 2019.
ll rendiconto della gestione finanziaria ha impegnato a lungo l’Aula Vennitti in un serrato dibattito in cui i rappresentanti di minoranza hanno contestato l’impostazione del fondamentale documento contabile e chiesto chiarimenti al dirigente del settore finanziario del municipio, Vincenzo Toma. Rinviati, invece, 55 dei 67 punti all’ordine del giorno: in una seduta che verrà convocata per la prossima settimana si discuterà dei debiti fuori bilancio prodotti dalle cause perse dal Comune tra il 2011 e il 2019.
Approvata con i soli voti della maggioranza la delibera sull’estensione della rete metanifera a via Lebba, via Riccione, via Villa, Colle Pizzuto, via Montevecchio e via Rigolizia.
Rifiuti e polemiche – Il Movimento 5 Stelle continua a criticare l’amministrazione Menna sulla questione rifiuti. I consiglieri comunali Dina Carinci e Marco Gallo hanno rivolto un’interrogazione all’amministrazione comunale per chiedere delucidazioni sulla “fatturazione di importi non dovuti nel 2016” alla Pulchra spa, la società che gestisce raccolta differenziata e igiene urbana.
“Nel 2015 – ricordano i pentastellati – è stata abolita la componente Irap sul costo della manodopera e tale provvedimento ha comportato un indubbio beneficio fiscale alle imprese italiane, tra le quali la Pulchra. Ma, grazie all’articolo 11 del Contratto di servizio, tale provvedimento governativo avrebbe dovuto comportare un beneficio anche al Comune di Vasto, in quanto il sopramenzionato articolo 11 stabiliva incrementi o diminuzioni del canone anche in virtù delle variazioni del costo standard della manodopera così come definito da provvedimenti di livello governativo nazionale. La Pulchra, invece, ha continuato ad inserire nei costi anche la componente Irap abolita, oltre alla componente Ires abolita addirittura nel 2012 ma pervicacemente confermata negli anni successivi, ottenendo così dal Comune il pagamento di cifre non dovute.
Per il M5S, è “un palese ed indiscutibile errore amministrativo protrattosi per ben tre anni e costato ai cittadini diverse centinaia di migliaia di euro, avesse intenzione di richiedere alla Pulchra le somme indebitamente elargite. La risposta all’interrogazione fornita dall’assessore Barisano durante il Consiglio comunale (sindaco Menna e assessore Cianci assenti) è quantomeno sconcertante. Di fronte a un grave e ripetuto errore amministrativo e alle precedenti interrogazioni e
sollecitazioni del M5S sul problema più generale degli adeguamenti del canone richiesti in passato dalla Pulchra, l’Assessore Barisano ha risposto che nessuna richiesta di rimborso verrà fatta alla stessa Pulchra, non per carenza di motivazioni di ordine amministrativo, ma per pura ‘scelta politica’.
Immaginiamo che un’azienda fatturi al Comune l’Iva al 22% per servizi dove è prevista l’Iva al 10%. E’ nei poteri della ‘politica’ accettare tali fatture e non richiedere il rimborso della maggiore Iva versata?
E’ nei poteri della politica dire, come ha detto l’Assessore Barisano, ‘ormai la Pulchra è una nuova
società, dimentichiamoci del passato’? La Pulchra ha forse dimenticato il passato quando ha richiesto al Comune il famoso milione di euro per mancati pagamenti ai consiglieri di amministrazione? E si trattava di un passato ben più
remoto”.
Il Movimento 5 Stelle annuncia di voler “ricorrere presso le istituzioni di garanzia affinché venga restituito ai cittadini ciò che è stato indebitamente tolto dalla cattiva amministrazione di questa maggioranza di centrosinistra. Sempre che il sindaco, secondo abitudine, non voglia portare le carte in Procura per autotutela”.