La sua voce per tanti anni ha accompagnato le domeniche di milioni di appassionati di sport, raccontando le più belle pagine del calcio moderno. La più bella per tutti gli italiani è senz’altro quella scritta dalla Nazionale Italiana in Germania con la conquista della Coppa del Mondo che Riccardo Cuccchi ha potuto vivere da prima voce di Radio Rai. Il 68enne giornalista italiano ieri è stato l’ospite della terza serata di Scrittori di Sport, rassegna organizzata dal giornale sportivo online Vasport in collaborazione con la Nuova Libreria.
Cucchi, in una piazza Barbacani che ha raccolto una buona presenza di pubblico, ha presentato il suo ultimo libro “La partita del Secolo”, dedicata alla celebre Italia-Germania 4-3 di Messico 70. Un libro in cui ripercorre le vicende tecniche di quella sfida e, soprattutto, le storie dei suoi protagonisti, appartenenti “all’ultima generazione dei calciatori romantici“.
Nella serata condotta da Michele Cappa c’è però anche spazio per ripercorrere le tappe della sua carriera professionale, iniziata inseguendo il sogno di divenire telecronista seguendo le orme dei grandi maestri come Nicolò Carosio, Sandro Ciotti o Nando Martellini. Il suo esordio, per una serie di eventi, fu nella vicina Campobasso, dove lavorava nella sede Rai regionale, per proseguire in un percorso che lo ha visto divenire prima voce di Tutto il calcio minuto per minuto e raccontare otto Olimpiadi e sette Mondiali di Calcio, oltre a un’infinità di campionati di calcio italiani e i successi delle squadre del nostro Paese a livello europeo. Una storia raccontata nel suo libro Radiogol. Trentacinque anni di calcio minuto per minuto.
La sua ultima radiocronaca è stata Inter-Empoli del febbraio 2017, chiudendo così un percorso professionale in radio limpido e che non ha mai tradito la sua fede calcistica per la Lazio. “Dovrebbe essere così per tutti i giornalisti sportivi e anche per quelli che si occupano di altri settori, perchè chi ascolta si fida del giornalista e quella fiducia non può essere tradita“, spiega durante la serata vastese. La radio è stata è sarà la sua grande passione, anche in una società moderna basata sulle immagini. “La radio ha la capacità di suscitare emozioni attraverso le parole e ogni ascoltatore può crearsi delle immagini diverse quindi vivere un’esperienza personalizzata ed emozionante”.