Non c’è stato solo il fuoco del grosso incendio ad ardere nell’afosa giornata campale di San Salvo, ma anche la rabbia dei residenti di via Rinaldo Altieri che hanno vissuto ore drammatiche.
Il rogo partito poco dopo le 14 dal vallone Fosso della Selva, a causa del forte vento e delle alte temperature, ha risalito velocemente la collina arrivando sotto le abitazioni [LEGGI]. Momenti di autentica paura per chi abita in quella zona: la legnaia di una casa ha preso fuoco con fiamme alte vari metri sin davanti alle finestre (l’intera scorta per l’inverno è andata distrutta), un’altra villetta è stata circondata dall’incendio, il cortile di una palazzina completamente incenerito. Ulteriore timore c’è stato per il grosso serbatoio di gasolio di un altro condominio.
Così, prima dell’arrivo dei soccorsi, gli abitanti hanno cercato di salvare il salvabile con ogni mezzo a disposizione: secchi, tubi per irrigare, idranti condominiali. Anche all’arrivo delle varie squadre di vigili del fuoco e protezione civile continueranno a passare recipienti pieni d’acqua.
[ant_dx]Non sono mancati attimi di fortissima tensione, “Mia figlia è lì dentro con un bambino piccolo!”, urla una donna. Per un’altra signora viene chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118; alcune abitazioni vengono evacuate per precauzione; una ragazza arrivata trafelata deve sedersi a terra dopo il sollievo per aver visto la sorella incolume. “Sono anni che chiediamo che queste zone vengano pulite senza nessun risultato, dove sono tutti?”, gridano alcuni contro vigili e carabinieri, incolpevoli destinatari di uno sfogo indirizzato a chi in quel momento così delicato è assente.
Già, perché gli incendi del vallone sottostante non sono cosa nuova, ma ormai tradizionali: la cattiva abitudine di eliminare la vegetazione e i rifiuti in essa nascosti con le fiamme è dura da debellare, per questo i residenti di via Padre Rinaldo Altieri da tempo chiedono la pulizia dei terreni lasciati incolti. “Da anni lo diciamo al Comune, al sindaco, ai proprietari dei terreni e non si è mai fatto niente. Noi cittadini di questa strada non esistiamo per l’amministrazione, basta guardare i tratti comunali – dicono altri residenti indicando la vegetazione incolta accanto l’area di sgambamento cani di via Stingi – Sotto casa mia pulisco io il terreno comunale, altrimenti sarebbe una giungla”.
Il coro è unanime, a parlare sono residenti con gli occhi rossi e la pelle affumicata perché impegnati fino a qualche minuto prima a spegnere l’incendio con mezzi di fortuna. Per ogni metro percorso c’è un abitante che, dopo il grosso spavento, lamenta l’abbandono in cui è stata lasciata la zona… “Lo dovete scrivere!”. “A causa del caldo eravamo in casa con le finestre chiuse, per questo non ci siamo accorti subito di quanto stava accadendo. Abbiamo iniziato a chiamarci, qualcuno ha ospitato i vicini che avevano le case minacciate dalle fiamme, tanti sono scesi giù a cercare di spegnere l’incendio e dare una mano”.
Escluso il devastante rogo di un paio di anni fa dei capannoni nella zona industriale, difficilmente si ricorda una giornata così delicata a San Salvo a causa degli incendi e l’altro grande motivo di protesta è l’assenza di rappresentanti del Comune durante la fase peggiore dell’emergenza: “Non s’è visto nessuno, sindaco, assessori, consiglieri, nessuno!”.
“È sabato, è una giornata di mare”, si prova a ironizzare in via Rinaldo Altieri.
Nessuno chiedeva che fossero gli amministratori ad affrontare le fiamme, ma che qualcuno fosse lì anche solo per raccogliere il comprensibile sfogo di chi ha rischiato di vedere i propri sacrifici andare in fumo, sì.