La Lega contro l’assessore regionale Mauro Febbo. Il caso politico in seno al centrodestra scoppia dopo la presentazione delle liste delle Amministrative di Chieti.
L’assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo, Febbo, prima si è autosospeso da Forza Italia, poi ha partecipato alla presentazione delle liste a sostegno del candidato sindaco Bruno Di Iorio insieme al dirigente regionale del servizio Beni e Attività culturali, Giancarlo Zappacosta. All’interno della coalizione sono presenti anche candidati riconducibili al centrosinistra come l’ex segretario di uno dei circoli Pd della città, Luca Caratelli.
La presenza di assessore e funzionario non è stata digerita dal coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, che oggi ha chiesto le dimissioni dei due. La Lega infatti parteciperà alla competizione elettorale con il proprio candidato, l’ex senatore Fabrizio Di Stefano.
[ant_dx]”Dopo l’assurda presa di posizione dell’assessore regionale Febbo, autosospesosi da Forza Italia pur di non sostenere il candidato del centrodestra a Chieti, Fabrizio Di Stefano, pensavamo di averle viste tutte. Evidentemente ci siamo sbagliati – dice D’Eramo – Nel corso della presentazione c’è stato un dirigente regionale, Giancarlo Zappacosta, responsabile del Servizio Beni e Attività culturali, che, svestiti i panni del tecnico al servizio della collettività e dell’ente per cui presta la sua opera, si è lanciato in elogi sperticati nei confronti di Febbo, definito, addirittura, come ‘l’unico che lavora in Regione e che spesso deve occuparsi di cose che non gli competono perché altri non lo fanno'”.
“La Lega – continua D’Eramo – ritiene intollerabile una tale presa di posizione, non veritiera e assolutamente offensiva nei confronti degli altri assessori e del personale tutto dell’ente. Se Febbo, componente dell’esecutivo regionale e Zappacosta, suo fido dirigente, ritengono che in Regione Abruzzo le cose non vanno come dovrebbero, si dimettano immediatamente dai loro rispettivi incarichi e, allora sì con piena legittimazione, si occupino solo di politica proponendosi come alternativa all’attuale maggioranza. Non è ammissibile che un componente della giunta possa schierarsi contro la sua stessa maggioranza e, per di più, avallando una simile presa di posizione da parte di un dirigente del suo settore. E basta anche con le pantomime di circostanza: Forza Italia prenda atto che non è sufficiente una sospensione dal partito per giustificare il liberi tutti. La Lega annuncia fin d’ora che, a prescindere dall’esito elettorale, chiederà che la vicenda venga esaminata ai massimi livelli in Regione“.