“Con grande sacrificio e senso di responsabilità quest’anno abbiamo deciso di non riaprire la discoteca Baja Village, nonostante i notevoli costi fissi da affrontare”. Silvio e Simone Iacovitti, nel weekend che li avrebbe visti festeggiare i vent’anni della loro discoteca a Punta Penna, spiegano i motivi della scelta di tener chiusi i cancelli in questa strana estate.
“A marzo – spiegano i fratelli Iacovitti – ci siamo resi che la stagione era ormai compromessa. Per noi sarebbe stato un anno speciale, già lo scorso autunno avevamo già allestito il calendario che sarebbe stato molto più ricco dei precedenti e con diverse novità che ci auguriamo di poter proporre in futuro. Avevamo previsto anche dei concerti nell’area eventi ma, quando abbiamo capito quale piega prendessero le cose, abbiamo annullato tutto. Non è stato semplice scegliere perché ci tenevamo a festeggiare questo 20° compleanno con la nostra città.
[ads_dx]Ma l’esperienza e un pizzico di intuito ci hanno fatto bloccare tutto per tempo. Lo abbiamo fatto con senso di responsabilità, prima di tutto verso il nostro staff, per i tanti che hanno moglie e figli. Pur con tutti i controlli li avremmo esposti a un potenziale rischio. E poi verso i nostri clienti con cui non avremmo potuto festeggiare come abbiamo fatto negli ultimi 20 anni. Se non puoi condividere fisicamente uno spazio, non puoi abbracciarti, non puoi festeggiare come hai fatto sempre, viene meno l’essenza di quel tipo di spettacolo. Avevamo anche rivalutato la situazione alla luce dei regolamenti emanati ma, con tutte le difficoltà che questa scelta ha comportato, abbiamo lasciato passare un anno”.
L’aspetto più difficoltoso ha riguardato il personale. “Una parte dello staff siamo riusciti ad aiutarli a ricollocarsi in altre situazioni. Per tanti, come i dj o altre figure che, ogni anno, hanno un periodo di lavoro definito con noi, non è stato possibile. Molti sono anche di fuori città o fuori regione. Ma la cosa che ci ha reso consapevoli di aver preso la decisione giusta è che, quando abbiamo iniziato a confrontarci con il personale, hanno concordato con questa scelta”.
Nelle ultime settimane c’è stata molta turbolenza attorno al mondo delle discoteche, chiuse a metà agosto dal provvedimento del governo. “Ma non si possono additare tutte le colpe alla discoteca – dicono Silvio e Simone Iacovitti -, che sono certamente contenitori più controllati di un lungomare o una spiaggia, è colpa delle leggi poco chiare. Noi, prima di prendere la nostra decisione, ci siamo confrontati anche con il nostro sindacato.
Ma crediamo che i regolamenti emanati non hanno forse tenuto conto della specificità del settore discoteca, non sono stati coinvolti gli operatori che conoscono questo settore. E quindi la nostra è stata una valutazione di non rovinare questo ventesimo anno. Abbiamo scelto di restare chiusi prima che prendessero la stessa decisione a Ibiza e sappiamo bene cosa rappresenta Ibiza per il mondo del divertimento. Se ci siamo trovati allineati al loro pensiero forse il nostro così sbagliato non era. Ora lavoreremo per tornare il prossimo anno portando anche qualche novità per il nostro territorio”.