Richiesta di accesso agli atti da parte del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. È questo l’ultimo capitolo della vicenda della Tac assegnata all’ospedale Renzetti e poi “dirottata” verso il San Pio di Vasto.
“Sulla vicenda indegna e indecorosa della tac usata dirottata a Vasto per un capriccio del direttore generale Thomas Schael ho presentato una formale richiesta di accesso agli atti – dichiara il sindaco Pupillo -. La decisione unilaterale e sconsiderata del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti sarebbe stata generata dal legittimo esercizio del diritto di critica e controllo delle azioni del direttore da parte di un sindaco, reo di aver svelato la verità ai cittadini in merito alla fornitura di Tac, sorprendentemente usata e rigenerata come dimostrato nonostante i goffi tentativi di Schael di nascondere quanto dichiarato nei documenti di acquisto dalla stessa ditta fornitrice”.
“Insieme a me – sottolinea -, sono stati gli stessi operatori della radiologia ad esprimere critiche sull’operato, firmando un documento di richiesta di un confronto con il Dg per contestare la decisione di collocare la Tac, peraltro inizialmente destinata al pronto soccorso, in una zona del reparto non adeguata a garantire percorsi e funzionalità adeguate alle esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari”.
“All’indomani di queste polemiche – prosegue il primo cittadino -, che non esprimevano rifiuto di ricevere Tac, ma solo chiarezza, condivisione e scelte concordate in merito alla collocazione più idonea, il dg Schael con una decisione annunciata con livore e sulla stampa, sulla scorta di una presunta nota (di cui in delibera non si precisa protocollo e data di ricevimento) pervenuta dal reparto di Radiologia di Vasto, ha deliberato con l’atto n° 659 del 6 agosto 2020 di destinare immediatamente la tac usata all’ospedale di Vasto”.
“Ho quindi attivato l’avvocatura comunale – spiega -, per capire se la revoca e il cambio di destinazione avessero motivazioni concrete tali da modificare quello che era stato deciso appena una settimana prima dalla delibera n° 614 del 30 luglio, un atto che esprimeva una volontà precisa, espressa e firmata dalla triade aziendale. Bisognerà capire le motivazioni urgenti, non rinviabili e ineludibili che hanno determinato questa improvvisa, inspiegabile decisione. L’accesso agli atti permetterà, una volta constatate la probabile inconsistenza delle motivazioni che hanno sottratto a Lanciano e ai 150.000 cittadini serviti dall’ospedale Renzetti la Tac usata, di agire per vie legali al fine di valutare eventuali profili di responsabilità dei firmatari”.
“Amareggia e sconforta constatare che un Direttore Generale di una Asl possa compiere un gesto dispotico e umorale a danno dei cittadini – afferma Pupillo – nel quasi totale silenzio delle forze politiche di centrodestra che subiscono in silenzio la decisione e si sottomettono a un diktat irricevibile. Attendiamo la documentazione per procedere legalmente, non consentiremo a nessuno di svuotare il Renzetti di servizi e personale, né di svuotare Lanciano del suo storico ospedale”.