Oltre cento vertenze occupazionali in Abruzzo, dove sono a rischio migliaia di posti di lavoro. E, con la crisi causata dall’emergenza coronavirus, molte aziende potrebbero decidere di andare all’estero.
La Cgil lancia il grido d’allarme: “La situazione – afferma il segretario regionale, Carmine Ranieri – è pesante: ci sono multinazionali che hanno annunciato la chiusura. È un segnale molto preoccupante: con la crisi Covid potremmo avere realtà che, per scelte puramente aziendali, decideranno di ridurre la filiera e delocalizzare. Alle vecchie vertenze che non hanno trovato soluzione se ne aggiungono di nuove. Migliaia gli interessati. Quando chiude una grande impresa c’è sempre un effetto moltiplicatore negativo per l’indotto”.
Il prossimo futuro è tutt’altro che roseo: “A settembre ci sarà da lavorare intensamente”, prevede Ranieri. “Dovremo cercare di aiutare anche le piccole e medie imprese, che hanno un ruolo fondamentale in Abruzzo. L’occupazione dovrebbe essere rilanciata anche con investimenti pubblici. Penso al Masterplan: quegli interventi dovrebbero partire subito e invece sono stati de-finanziati”.
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