“Da ieri nel nostro bar non entrano clienti, sono tutti spaventati. Siamo stati già completamente chiusi tre mesi per il lockdown, ora questa situazione. Così rischiamo di non farcela“. A parlare è Chiara Passucci, del Bar Sport Passucci di Gissi, nello stesso stabile dell’hotel Santa Lucia dove è ospitato il Cas di Gissi dove il 31 luglio sono arrivati 50 migranti da Porto Empedocle di cui 16 risultati positivi al Covid-19. “Non appena la notizia si è diffusa in paese – spiega Chiara Passucci – da quelle parti non è più venuto nessuno. Ieri pomeriggio il bar aveva incassato appena 40 euro, così abbiamo deciso di chiudere prima. Oggi è aperto ma la situazione non cambia. C’è troppo timore“.
La giovane spiega che “non ce l’ho assolutamente con questi giovani. Da sempre siamo in ottimi rapporti con il Cas, non c’è mai stato nessun problema. C’è sempre stata molta attenzione agli ospiti della struttura. Con questa vicenda, però, si sta fomentando l’odio nei loro confronti. Ma la responsabilità è di chi è ai piani alti e decide prendendo decisioni senza pensare alle conseguenze”. Nella struttura c’erano già degli ospiti che, la scorsa settimana, sono stati trasferiti altrove per lasciare posto ai 50 migranti arrivati da Porto Empedocle.
[ads_dx]”Questa è una struttura sulla via principale del paese, ci sono tante attività che si stanno riprendendo con fatica e ora si trovano a dover fare i conti con uno stato di preoccupazioni. Al sindaco erano state date rassicurazioni ma non è stato così, non sono stati valutati gli effetti che questa azione avrebbe avuto. L’accoglienza va fatta, la terra è di tutti – dice Chiara – ma, vista la situazione, va gestita con cautela. Da cittadina mi sento presa in giro per quello che stiamo vivendo. Se le cose non cambieranno dopo questo secondo round rischiamo di chiudere“.
Il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo, ha raccolto lo sfogo degli esercenti del paese. “Comprendo benissimo quello che stanno vivendo e ho espresso loro piena solidarietà. Questa mattina, nell’incontro in Prefettura, ho rappresentato le difficoltà vissute dagli operatori commerciali del paese che, con tanto sacrificio, erano ripartiti dopo i mesi di chiusura. Se questa situazione perdurerà il tessuto economico di Gissi avrà un contraccolpo pesantissimo.
Ho ribadito la mia contrarietà per le modalità con cui è stata gestita la vicenda e ho chiesto che i migranti vengano trasferiti in una struttura idonea ad accoglierli in questo momento. Intanto ho avuto garanzie sul presidio delle forze dell’ordine h24 e sulla presa in carico della Asl che sta svolgendo tutte le procedure del caso [LEGGI]”.