Secondo grave episodio in quindici giorni nei confronti della polizia locale di San Salvo impegnata nei controlli per contrastare il commercio abusivo alla marina. Due settimane fa erano stati alcuni cittadini a contestare gli agenti [LEGGI], nel fine settimana appena trascorso sono stati gli stessi venditori ambulanti abusivi ad aggredire le pattuglie della polizia locale. A denunciare l’accaduto è il sindaco Tiziana Magnacca che dice: “Siamo al punto gravissimo che chi difende la legge e i cittadini si ritrova aggredito da chi le viola. Si chiaro a tutti la prima regola è il rispetto delle leggi. La vendita abusiva, tanto sulla spiaggia che per le strade della città, non è legale e non consentiremo a nessuno di impedirci di esercitare il diritto-dovere di controllare e sequestrare le merci immesse sul mercato in difesa dell’economia locale e della salute dei cittadini”.
Da palazzo di città ricostruiscono la vicenda avvenuta sul lungomare. “La polizia locale ha provveduto a recuperare della merce venduta abusivamente sulla spiaggia (occhiali, costumi, borse e abiti) su richiesta di alcuni cittadini. In attesa dell’arrivo del mezzo comunale del Servizio Manutenzione, che avrebbe dovuto caricare il materiale recuperato, gli agenti sono stati circondati e aggrediti da alcuni venditori ambulanti abusivi che con la forza hanno tentato di riprendersi tutti gli oggetti oltre a minacciare non solo verbalmente il personale in servizio“.
[ads_dx]Per il sindaco Magnacca è “un atto inqualificabile che dimostra anche la determinazione di queste persone che non si sono preoccupate di commettere altri reati. Di questa vicenda informerò la Prefettura e il comando provinciale Carabinieri chiedendo di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine”.
L’intenzione dell’amministrazione comunale “è la salvaguardia del consumatore da vendite che non rispettino minimamente i parametri stabiliti dalla normativa vigente, soprattutto in tempo di coronavirus. Da parte sua il consumatore non deve farsi attirare dal prezzo lusinghiero perché un prezzo basso, la maggior parte delle volte, nasconde reati anche molto gravi: lavoro nero, assenza di licenze e autorizzazioni e non rispetto delle elementari norme igieniche. Tutti i venditori abusivi non indossano le mascherine e lasciano che gli oggetti vengano maneggiati da molti senza procedere ad alcuna igienizzazione”.
Per questo “si ribadisce che chi svolge un’attività abusiva di certo non ha i requisiti minimi di professionalità e mette a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini, non paga le tasse, non versa contributi, non rispetta i contratti di lavoro né le Leggi sull’ambiente, espone a rischi chi si avvale dei suoi servizi ed esercita una forma di concorrenza sleale nei confronti delle tante imprese che operano nella legalità, mettendo a rischio la loro sopravvivenza.”