“Le case al mare non sono vuote. Lo sono state a giugno, subito dopo la riapertura dei confini regionali, quando venivamo dal lockdown. Nella prima metà luglio c’è stato un calo di circa un terzo rispetto allo scorso anno, ma ora sono tutte piene fino al 24-31 di agosto”. Angelica Molino, operatrice immobiliare che gestisce circa 35 alloggi per le vacanze, racconta la sua personale esperienza nel settore turistico, in cui lavora da 21 anni, nell’estate più dura, quella marchiata dall’emergenza coronavirus.
Igienizzazione anti Covid – “Dietro l’affitto di una casa – dice – c’è un lavoro immenso, a cominciare dalla sanificazione delle case affidata a un’impresa specializzata fin dal 3 giugno, giorno della riapertura delle attività turistiche e dei confini regionali. Ogni volta che esce una famiglia, l’appartamento viene sanificato con l’utilizzo di prodotti specifici previsti dal protocollo sulla sanificazione. I privati che affittano singoli appartamenti prestano la stessa attenzione?”.
“Catapecchie? Sono uscite dal mercato” – “Le abitazioni di bassa qualità – afferma Angelica Molino – sono uscite dal mercato delle agenzie immobiliari, il cui ruolo è proprio quello di selezionare. Semmai sono alcuni privati che affittano abitazioni di basso livello. Ricordo che, diversi anni fa, proposi di istituire le stesse anche per classificare le case, esattamente come avviene per gli hotel”.
I prezzi – “Per il mese di luglio – fa i conti l’imprenditrice – i prezzi oscillano tra i 1400 e i 1800 euro al mese, mentre ad agosto il prezzo medio è di 2500 euro, si arriva a 3mila solo per le abitazioni grandi, fino a 8 posti letto, e con vista mare. Le agenzie si caricano di tutte le incombenze, dalla comunicazione al Commissariato di pubblica sicurezza dei nominativi di tutti gli ospiti, alle pratiche burocratiche e fiscali per conto dei proprietari”.