Nell’anno segnato dall’emergenza Covid, pochi eventi a Vasto, ma non mancano le polemiche. L’ultima critica in ordine di tempo piomba su Le piazze della musica, la seconda edizione della rassegna musicale del giovedì riservata ai gruppi locali. Stanno emergendo in questi giorni i malumori di musicisti che non sono stati coinvolti nell’iniziativa e che rimproverano ai direttori artistici, Lino Molino e Davide Marcone, di aver previsto, in ognuna delle 8 serate, concerti delle loro band, Histonium jazz trio e Piccola underground orchestra, più altre tre del gruppo Vivaldi in concerto, di cui Marcone è batterista, togliendo spazio – è questa in sintesi la polemica – ad altri gruppi musicali locali, che pure avrebbero voluto partecipare ai live.
Gli organizzatori dell’evento respingono le accuse: “Ci è stato chiesto di suonare sempre – risponde Davide Marcone – perché riempiamo le piazze e mettiamo il pubblico di buon umore e abbiamo accettato volentieri. A Lino e al suo gruppo è stato chiesto di suonare sempre perché loro fanno jazz e a Vasto, in questo genere, non ci sono alternative. Abbiamo messo tutte queste cose insieme. Non abbiamo voluto escludere qualcuno con cattiveria. Capisco lo sdegno di alcuni, ma vi assicuro dietro tutto questo c’è un lavoro impegnativo. Facciamo di tutto per coinvolgere più musicisti possibili, ma purtroppo qualcuno viene sempre escluso, perché è impossibile far suonare tutti; ci vorrebbero otto mesi per coinvolgere decine di gruppi…”.
“Si tratta – precisa Lino Molino – di un’iniziativa privata patrocinata dal Comune, che vuole valorizzare il centro storico. Non prendiamo finanziamenti pubblici, né compensi per il ruolo di direttori artistici. È previsto solo un rimborso per i singoli gruppi: una quota simbolica di 100 euro a carico di ogni locale, quindi ogni band riceve un rimborso da 300 euro complessivi dai locali che si affacciano sulla piazza in cui si tiene il concerto. Locali che hanno tutto da guadagnare perché – afferma Molino – se ognuno di loro dovesse chiamare autonomamente una formazione musicale, spenderebbe complessivamente 500 euro, compresa la quota Siae. È un’iniziativa che abbiamo ideato mettendoci passione per la musica e molto impegno, facendo scelte di qualità. Quest’anno abbiamo organizzato anche La Marina in Musica, in cui facciamo suonare altri musicisti che non erano stati coinvolti ne Le piazze della musica. Ma è umanamente impossibile far suonare tutti. E poi credo che andrebbe considerato anche il lato positivo dell’evento, che lo scorso anno ha avuto un riscontro enorme. Vasto è l’unica città del territorio che sta facendo qualcosa per movimentare il settore turistico in un anno difficile come questo. Non vedo analoghe iniziative a Lanciano, Termoli e Campobasso”.