“Ci è stato impedito di visitare il reparto di cardiologia“. È il consigliere regionale Pietro Smargiassi, che questa mattina ha preso parte alla visita ispettiva della commissione sanità al San Pio con il presidente Mario Quaglieri [LEGGI], a denunciare “una limitazione del ruolo di sindacato ispettivo dei consiglieri regionali”. Era stato lo stesso Smargiassi a chiedere di poter visitare il reparto ma ne è venuto fuori “uno scontro durissimo, in cui i toni si sono alzati e il dirigente Schael si è addirittura posizionato fisicamente davanti alla porta per impedire l’accesso ai consiglieri regionali”, spiega in una nota il consigliere pentastellato.
“E’ inaccettabile che il direttore nominato dalla politica impedisca ad una commissione consiliare di ispezionare una o più parti dell’ospedale. Non siamo andati a fare una gita domenicale, ma a verificare le condizioni di un ospedale, strategico per la città di Vasto e per tutto il territorio. E’ nostro diritto esaminare ogni luogo ed evidenziare le criticità per poter chiedere soluzioni alla Giunta. Ha limitato il nostro margine di azione pur non avendone alcun diritto. Cosa temeva il direttore?
[ads_dx]Forse che l’intera commissione si rendesse conto che quel che ho sempre denunciato in quel reparto corrisponde alla realtà? Che i locali sono inadeguati, gli impianti eletttici buttati a terra, evidentemente non a norma, i servizi igienici impraticabili per un paziente in carrozzina? Oggi ci siamo trovati davanti a un atteggiamento inaccettabile che evidenzia ancora una volta quanto il DG Schael non abbia ben chiaro il limite tra il ruolo politico e quello del direttore di una Asl”.
Smargiassi annuncia che “questo fatto non si chiuderà certo senza strascichi”. Dal canto suo “la visita ispettiva ha evidenziato numerose criticità: il sopralluogo ai crolli del 3° e 4° piano, ovvero in quello che era il punto nascita oggi interdetto, ci hanno permesso di valutare visivamente un danno importante per cui da tempo chiedo di intervenire, e mi auguro che questa Giunta si attivi il prima possibile. Inoltre abbiamo avuto modo di visitare il reparto Dialisi, collocato al fianco dei locali cucina, che manca ancora di stanze destinate al laboratorio. Ho proposto una soluzione semplicissima, poiché visionando i locali e la loro disposizione salta subito all’occhio che basterebbe invertire la disposizione degli ambienti per avere uno spazio destinato alla cucina e uno ai laboratori, rendendo il reparto Dialisi completo di quanto necessario. Una soluzione accolta trasversalmente e per cui la direzione si è impegnata a verificarne la fattibilità”.