Il comitato “Io sto con l’ospedale” scrive al prefetto di Chieti, Armando Forgione, per denunciare la grave situazione degli anestesisti del “San Pio”. È di qualche giorno fa la notizia del ricorso della Asl Lanciano Vasto Chieti agli specializzandi [LEGGI] per sopperire a una grave carenza che, come noto, sta causando ripetuti slittamenti degli interventi chirurgici.
La soluzione che già doveva essere temporanea, però, si sta rivelando non del tutto efficace a causa del rifiuto di gran parte degli specializzandi individuati di prendere servizio a Vasto come accaduto precedentemente con i vincitori del recente concorso.
A firmare la lettera con la quale si chiede al prefetto di tutelare il diritto alla salute della popolazione del Vastese sono Giuseppe Tagliente, Arnaldo Tascione, Alessandra Cappa, Davide D’Alessandro, Antonietta Ottaviano, Alfonso Candeloro e Raffaello [ant_dx]Villani.
La lettera del comitato “Io sto con l’ospedale”
La pianta organica dell’ospedale di Vasto prevede un numero di 16 anestesisti più il primario. Tale previsione serve a garantire sia le necessarie sedute operatorie sia gli altri importanti servizi ospedalieri che necessitano dell’impiego della suddetta figura professionale.
Ciò nonostante, da diversi anni, l’ospedale registra una cronica carenza di anestesisti; carenza che si aggiunge, aggravandola, all’altrettanto cronica mancanza di personale medico e infermieristico che si registra anche negli altri reparti del medesimo nosocomio.
Ormai da diversi mesi, purtroppo, tale gravissima situazione ha assunto le sembianze di una vera e propria emergenza, sino al punto che le sedute operatorie, anche quelle regolarmente programmate, non riescono a tenersi.
Al riguardo, si consideri che non solo i pazienti in lista d’attesa da parecchi mesi hanno dovuto subire il rinvio delle sedute operatorie già programmate, ma che, anche i casi urgenti, vengono spesso rinviati a cagione della mancanza di anestesisti (tra gli ultimi episodi in ordine di tempo, si segnala quello di una donna con femore rotto rimasta per giorni in attesa di essere operata).
La condizione di cronica emergenza è stata più volte segnalata alla direzione generale anche dal primario di Anestesia e Rianimazione, impossibilitato finanche ad assicurare le attività essenziali del Reparto (programmazione dei turni, delle sedute operatorie e dei ricoveri).
È pure opportuno tenere in considerazione che la penuria di anestesisti non paralizza solo il reparto di chirurgia ma anche gli altri reparti che a tale figura professionale sono necessariamente collegati (otorino, gastroenterologia, ortopedia, ginecologia e day surgery).
La situazione di assoluta e autentica emergenza che si è venuta così a determinare è stata più volte rappresentata dagli scriventi agli organi e alle autorità competenti, in particolare, da circa un anno, al direttore generale della Asl, Thomas Schael.
A dispetto dei fatti, la situazione è rimasta la stessa, tanto che, ad oggi, non sono state assunte le iniziative indispensabili a colmare il grave e pericoloso vuoto di tutela per la salute dei cittadini: ciò è tanto vero che, anche il 20 luglio u.s., e per l’ennesima volta, si è avuta la notizia dell’impossibilità di procedere alle sedute operatorie programmate a causa del fatto che uno dei pochi anestesisti in servizio si è infortunato.
Ed infine, appare doveroso rappresentare alla S.V. Ill.ma che, se è vero, che con provvedimento del 20 luglio u.s., il direttore sanitario aziendale ha disposto l’invio urgente e temporaneo, presso il presidio ospedaliero di Vasto, di sette specializzandi in anestesia, è altrettanto vero, che tale provvedimento non risolve in maniera definitiva e continuativa il problema della mancanza di anestesisti in organico. Valga, a riprova di questa affermazione, la circostanza che dei 7 specializzandi individuati con il richiamato ordine di servizio soltanto 2 hanno preso servizio a Vasto.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti rivolgono accorata istanza affinché la S.V., anche a seguito delle verifiche ritenute opportune e magari previa audizione di una delegazione del Comitato per una più articolata esposizione della problematica, assuma le iniziative che riterrà più opportune a tutela del diritto alla salute delle popolazioni del Vastese, prendendo anche seriamente in considerazione il ricorso alla precettazione“.