FdI gioca d’anticipo. Lo ha fatto a Lanciano presentando Paolo Bomba candidato sindaco. Ora lo fa anche a Vasto, lanciando Marco di Michele Marisi nella vasca dei piranha di una competizione elettorale le cui premesse sono caotiche.
Frammentazione – La parola che meglio descrive il quadro politico confuso di queste settimane è: frammentazione. Lo è stata nel centrodestra già dal 2006 al 2016, tre tornate elettorali in cui in cui la coalizione si è presentata unita (nel 2006 e nel 2011) o solo formalmente unita (nel 2016).
Frammentazione anche sul fronte opposto. Quel centrosinistra, in cui non sono mancati personalismi, ha sempre riunito i pezzi in vista delle elezioni riuscendo a spuntarla per tre volte consecutive. Mai la sinistra era riuscita ad amministrare per 15 anni. E ora non si sente in fuorigioco, ma vuole giocarsi la partita, complicata, del ventennio. Fermo restando che le candidature (e anche le ricandidature) sono ancora da decidere. L’unica certezza è che Francesco Menna cerca il suo secondo mandato da sindaco e già sta sondando il terreno per trovare aspiranti consiglieri comunali per la prossima primavera. Ma gli avvesari saranno molti. E per Menna c’è anche una spina nel fianco sinistro.
Infatti a comporre le liste pensa anche il costituendo polo civico, che nasce dai delusi del centrosinistra ma vuole essere trasversale: i promotori assicurano già di avere il candidato sindaco, ma sul nome tengono le bocche cucite. Il loro sogno è una coalizione con 4-5 liste, rivela Corrado Sabatini, che dice: “La mente è Angelo Pollutri”. Sperano di coinvolgere Edmondo Laudazi, leader de Il Nuovo Faro, e anche Antonio Del Casale, re delle preferenze nel 2016, ma fuori dalla politica attiva dal 4 marzo 2017, giorno delle dimissioni da assessore ai Lavori pubblici della Giunta Menna e della scelta di trasferirsi a Verona per motivi di lavoro.
Nel Movimento 5 Stelle è delle scorse settimane l’apertura ad associazioni e liste civiche per una possibile coalizione pentastellata che eviti di scendere in campo con le forze impari delle precedenti elezioni comunali: da soli contro agglomerati elettorali, “perché destra e sinistra – ha detto il sottosegretario Gianluca Castaldi – fanno molte liste e le compongono col criterio di un candidato a famiglia”.
Quattro poli? Forse anche cinque, stando alle voci degli ultimi giorni, secondo cui sono partite pe prime operazioni per costituire un nuovo soggetto politico moderato, ma difficilmente se ne saprà qualcosa prima di settembre.
Fdi gioca d’anticipo – In un centrodestra che spesso ha bruciato i suoi leader elettorali sul rogo delle rivalità personali, la mossa di Fratelli d’Italia può sembrare azzardata. “Se il candidato sindaco di Vasto toccherà a noi, sarà Marco di Michele Marisi”, è la sintesi del pensiero del gruppo dirigente del partito di Giorgia Meloni, intendendo che la decisione verrà presa lontano da Vasto. A L’Aquila, o a Roma com’è successo per Chieti, e nell’ambito di un accordo che riguarderà tutte le città arbuzzesi al voto. Ma quel posto lo ha rivendicato senza mezzi termini anche la Lega tramite il segretario regionale, Luigi D’Eramo; dichiarazioni smussate dall’intervista del leader del Carroccio, Matteo Salvini, che nella tappa vastese del suo tour in giro per lo Stivale ha frenato: “Una cosa per volta” [VIDEO]. E Forza Italia non ancora si è espressa.