Una nuova denuncia dell’Osapp riguardante la casa lavoro di Vasto. Il sindacato della polizia penitenziaria, che già nelle settimane scorse aveva preso posizione contro la decisione del provveditorato di inviare a Vasto tutti i nuovi detenuti per le due settimane di quarantena anti coronavirus, riferisce che nella notte tra lunedì e martedì due persone arrestate in circorstanze diverse, sono state traferite in una stessa stanza al terzo piano.
“Tutte le circolari – scrive l’Osapp al provveditore Lazio Abruzzo Molise Carmelo Cantone – impegnano l’amministrazione a evitare di mettere nella stessa cella due arrestati, fino alla fine del periodo di controllo/quarantena, per evitare che uno dei due se contagiato infetti l’altro, raddoppiando i rischi. Dopo la situazione che si è venuta a creare domenica scorsa con lo svolgimento dei colloqui senza il previsto triage per i familiari, cosa di una gravità unica, sia per gli operatori di polizia che per la popolazione detenuta, a pochi giorni un’altra situazione che denota superficialità e pressapochismo”.
L’organizzazione sindacale quindi chiede al provveditore di farsi carico delle vicende della casa cavoro di Torre Sinello dando “al personale stanco di vivere in questo stato di abbandono e avvilito” un segnale di non pressapochismo e divisione, ma “di regole chiare e semplici e vicinanza”. “Lei – si conclude la lettera – ha la possibilità di motivare il personale, ha la possibilità anche grazie alla sua enorme esperienza di ricreare le condizioni per far sì che la struttura torni a essere funzionale e funzionante. Il personale è arrivato al limite, nulla può l’esiguo numero di unità di polizia che lei ha mandato in distacco. Aspettiamo un suo intervento.