È stato l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, a celebrare i funerali di Don Gabriele Ricciuto, monaco benedettino, che si è spento due giorni fa a 83 anni [LEGGI]. Tante le persone che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto nella Basilica della Madonna dei Miracoli dove Don Gabriele ha operato con bontà per decenni. A rendere omaggio a Don Gabriele l’arcivescovo emerito di Trivento, monsignor Domenico Scotti, tanti sacerdoti, i sindaci in fascia tricolore, il gonfalone di Casalbordino e quello dell’Unione dei Miracoli. E poi i suoi giovani, quelli di ieri e quelli di oggi. La celebrazione è stata animata dal coro e dalle note della banda musicale di Miracoli, la sua creatura a cui si è dedicato con tanta passione. Parole affettuose sono state quelle del priore, Don Paolo Lemme, e dell’arcivescovo Bruno Forte. All’uscita dalla Basilica il feretro è stato portato a spalla dai rappresentanti delle diverse realtà parrocchiali a cui DOn Gabriele ha dedicato la sua vita.
Sono state le parole scritte dai suoi ragazzi e lette da Veronica al termine della messa ad interpretare il sentimento di tutta la comunità.
“Don Gabriè,
con instancabile premura ti occupavi della tua comunità parrocchiale. Sei stato sempre presente nella vita dei bambini e dei ragazzi, i tuoi ragazzi.
Univi la preghiera, il catechismo, il servizio in chiesa al gioco, al teatro, alle gite e alla musica. Dobbiamo tanto a te! L’oratorio, inteso come comunità, la banda, orgoglio di Miracoli, si deve a te! Sei stato il Maestro che ha fatto della propria conoscenza la formazione altrui.
Rara la tua capacità di dedicarsi agli altri. Conoscevi tutti gli abitanti della parrocchia, i nuovi nati, le condizioni di salute di tutti, con uno sguardo particolare agli anziani da cui ti recavi con regolarità.
Punto di riferimento dei tuoi ragazzi con cui, da buon testardo predicatore, discutevi anche animatamente. Ma tutti sapevano che eri sempre pronto a ricominciare perché la cosa più importante non era la divergenza di opinioni ma lo scopo comune da realizzare.
Oggi ti immaginiamo lassù che ci lasci questo messaggio:
Non fate che l’ora mia muoia con me. Continuate a giocare pregando, coltivate l’amore per la musica, frequentate l’oratorio, vivete il catechismo, prestate servizio alla Casa del Padre, abbiate cura delle vostre famiglie e non dimenticatevi delle persone anziane e dei malati. Tutto questo nel nome di Maria”.
foto in gallery di Nicola Tiberio