Undici luglio 2011-11 luglio 2020: nove anni senza Remo Gaspari. Il politico democristiano, 16 volte ministro, 10 volte deputato e per decenni leader della Dc abruzzese, è stato commemorato a Vasto in una funzione religiosa semplice, ma sentita. L’iniziativa è stata di Fo&Pa-scuola di formazione politica e di Antonio Prospero, sindaco di Vasto quando Gaspari era all’apice della carriera.
Al termine della messa, il ricordo del suo amico di una vita, il dottor Giuseppe Di Marco: “Un saluto-ricordo all’onorevole Remo Gaspari, protagonista carismatico ed integerrimo nel mondo del lavoro, della politica e nel mondo d tutti. Il talento al servizio del bene comune. Un guerriero con le doti di uomo vincente.
Ho conosciuto il ministro Remo Gaspari quando egli era molto giovane ed io un ragazzino e ricordo con piacere immenso la innata capacità di entusiasmare le folle e la naturalezza nel dialogare con loro. La nostra amicizia, nata spontanea e consolidata nel tempo, non è facile descriverla in poche parole.
Ho avuto il privilegio, nel corso del tempo, di vedere costruire la sua immagine carismatica con coraggio, caparbietà e tenacia ed affrontare situazioni difficili mirando sempre all’essenza del problema: Valtellina insegna, una grande impresa! Chi ha visto può raccontare! Un uomo contro la forza della natura, contro il disastro, accolto il 17 agosto 1987 con fischi ed unsulti. Lo stesso uomo, concreto e pragmatico, il 30 agosto 1987, ha saputo scegliere, ha avuto il coraggio di decidere: la tracimazione ed ha vinto! Subito dal fango agli altari: e fu vera gloria.
È stato sul palcoscenico della politica per 47 anni. Ha fatto della coerenza e fedeltà alle idee una bandiera fissa e non ha mai amato le situazioni ambigue. Ha lasciato da vero fuoriclasse al momento giusto. Ha subito anche delle ingiustizie, ma rimanendo in linea con i suoi principi etici e con la sua filosofia di vita, ha dimostrato tutta la sua statura morale. Egli resterà, per chi ha saputo leggere nel suo animo, uno dei simboli più veri e più autentici.
Remo Gaspari se n’è andato in silenzio, per non disturbare: ha scelto di morire di morte improvvisa, la morte dei giusti, perché uomo giusto, nella pace del Signore, dopo aver scritto il suo glorioso romanzo di vita con coraggio, caparbietà e tenacia. Una favola, la sua, che si è interrotta all’improvviso.
Mi manca la sua amicizia, unica e speciale. Una perdita immensa… una biblioteca che si è bruciata. Che tristezza. Aver avuto la sua amicizia è stato per me un privilegio, anche perché mi ha reso consapevole che, se esistessero più uomini come lui, con le stesse qualità intellettive, morali e spirituali, potremmo tutti davvero credere in un mondo migliore.
Aveva la serenità mentale e la riservatezza dei propri sentimenti.
Per reagire, il giorno della sua morte mi è sembrato che il modo migliore fosse di ascoltare la voce del cuore. Anche quando gli ‘occhi non vedono, le ‘orecchie non sentono’, il ‘cuore ascolta sempre’ e, quando viene in aiuto al cervello, non è difficile esprimere pensieti e sentimenti ad un amico speciale. Nel recuperare i ricordi che mi legano a lui, mi prende una grande nostalgia, sia perché alcuni momenti della vita sono irripetibili e sia perché i ricordi sono più forti delle speranze. Mi consola la certezza che egli è in cielo fra gli angeli”.